Zaccheo scende dall’albero: ha veduto
ciò che voleva. Cristo si è fermato,
chiamandolo per nome. Si è compiuto
il disegno di Dio: l’uomo ha trovato
la verità, ha fissato l’Assoluto,
ha ascoltato di Dio il Verbo incarnato.
Gesù va da Zaccheo: era perduto;
ma, venendo nel mondo, lo ha salvato.
Nulla è più come prima: il Salvatore
ha mutato la storia. Tutto geme
nelle doglie del parto, ma il dolore
purifica la carne, è come il seme
d’una vita rinata dentro il cuore
e nella fede la speranza freme.
Casalecchio di Reno (Bologna), 3 novembre 2019
Mentre il Signore passa per le strade, un uomo
basso di statura, Zaccheo, cerca in tutti i modi di vederlo: la folla assiepata
attorno al Maestro è troppa perché egli riesca nel suo intento. Oltretutto
quell’uomo è un pubblicano, un esattore delle tasse per i Romani, un nemico del
popolo e di Dio per i giudei. Ma Zaccheo non si dà per vinto, si arrampica su
un sicomoro e da lì, finalmente, vede Gesù. Per lui è una fatica, senza dubbio,
è anche un mettersi in ridicolo davanti agli altri; ma nulla è più importante
di quel che vuole vedere, che sta cercando da tempo e che finalmente ha
trovato. Gesù lo chiama e gli dice di scendere, perché oggi è lì per lui ed
entrerà in casa sua. La gioia di Zaccheo è indicibile, tanto da confessare
pubblicamente davanti al Maestro che dà la metà di quel che possiede ai poveri
e, se ha rubato a qualcuno, restituisce quattro volte tanto. In quella scena
mirabile ci sono solo Gesù e Zaccheo, perché il mormorio dei presenti non
disturba l’azione di grazia che in quel momento si compie. La vita passata di
Zaccheo non conta più: ora si è convertito e si è liberato della ricchezza
inutile che aveva accumulato. Non gli doveva essere rimasto molto, perché i
pubblicani avevano fama di essere grandi ladri legalizzati. Eppure questo non
conta più nulla: Zaccheo è un uomo nuovo, non si crogiola nelle sue sicurezze,
sa di avere bisogno del perdono del Signore e questo è tutto ciò che serve per
salvarsi. Non esistono giusti che condannano i peccatori, perché solo Dio è
giusto e giustifica, ossia rende giusti. Un pubblicano lo ha capito, perché si
è reso conto che la sua condotta di vita era iniqua: credeva di avere tutto, ma
erano solo beni materiali, che non davano la felicità. Solo Cristo sazia la
nostra sete d’infinito. Chi confida nell’uomo, e può essere anche se stesso,
non trova Dio. solo invece chi ha timore di Gesù è salvo e salva la sua anima.Copyright testi (C) Federico Cinti 2019
Immagine dal sito : www.puntofamiglia.net
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