Beati i poveri in spirito: appartiene
loro il Regno di Dio, dice il Signore.
Beati quelli che piangono: conviene
che trovino conforto nel dolore.
Beati i miti: otterranno a mani piene
la terra, eredità santa d’amore.
Beato chi ha fame di giustizia: viene
l’ora in cui sazierà questo suo ardore.
E beati i misericordiosi: avranno
misericordia. Vedrà Dio chi ha puro
il cuore. Beati quelli che faranno
di tutto per la pace: di sicuro
tutti figli di Dio li chiameranno
e sarà il loro nome imperituro.
Casalecchio di Reno (Bologna), 1 novembre 2020
Gesù ci chiama alla santità
già qui, in terra, per la costruzione del Regno di Dio. Vivere qui come se sempre
si stesse dinanzi al tabernacolo, davanti al Salvatore realmente presente. Deve
essere Cristo che vive in noi per essere santi e immacolati davanti agli
uomini. Non ci sarà povertà materiale, non ci sarà pianto, ingiustizia che ci
tenga separati dall’amore di Dio. Perché nulla, ma proprio nulla, può separarci
da quell’amore vero, né spada, né tribolazione, né morte. Se si vive in
funzione di ciò che non si può portare davanti al Signore, non avrà senso
alcuna delle nostre azioni. Gesù ci vuole beati, ci vuole felici e fecondi di
beni spirituali. Solo in questo modo il nostro cuore può cambiare, può
diventare veramente umano. Il resto non conta: dobbiamo essere come Dio ci
vuole, Dio che ci chiama per nome. Il mondo ci spinge a farci un nome, ma noi
lo abbiamo già: è quello di figli di Dio. Questa è la vera, unica santità. Chi
non vede riflessa nell’altro, nel prossimo, l’immagine e la somiglianza cui noi
siamo stati creati, a nulla serve accumulare tesori che ci verranno distrutti o
portati via. La vera ricchezza è fare il bene, che è la volontà del Padre. Questa
è la vera santità, non volere nient’altro che non voglia Gesù che vive in noi.
Copyright testi (C) Federico Cinti 2020
Immagine tratta dal web
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