Sogno d’oblio. Per l’aria il giallo etereo
dei tigli, stordimento lungo il margine
della memoria. Un tuffo oltre le lucide
sponde del vento: pulsa nei ventricoli
un senso d’abbandono. Brevi brividi
dentro il lago del cuore. In quel naufragio
galleggia a morto la mia antica immagine,
diversamente ignota, inafferrabile.
Non so più riconoscermi. Ora diastole
e sistole impazzite si confondono
e si fondono, rapide, all’unisono.
Sorride appena adesso un’altra maschera.
Conoscersi è impossibile, impossibile
bagnarsi per due volte tra le argentee
acque in cui il cuore naviga. Oltre l’ultimo
orizzonte d’azzurro azzurra un’isola.
Lontano, là, l’ennesimo miraggio
della nostra partenza. L’ombra tenue
allo sguardo smarrito coglie all’anima
di quei fiori il profumo acre dei secoli.
Inizio e fine, nel ritorno ciclico
dei giorni, in cui si perdono, s’annullano
le certezze caduche dell’esistere,
s’incontrano di nuovo e si smarriscono.
Non sarò più chi fui. Non so più volgermi
indietro. Non esiste l’ombra vacua
lasciata chissà dove, ormai, dimentica
di sé, di me, dietro l’estrema linea.
Casalecchio di Reno (Bologna), 3 giugno 2021
Federico Cinti
© Federico Cinti
Tutti i diritti riservati
Immagine da www.freeimages.com
Nessun commento:
Posta un commento