domenica 13 giugno 2021

Dialogo in assenza

 Ali di sogno s’aprono. Nel vuoto

silenzio un lieve volo di farfalla

improvviso. Un’immagine fugace,

non altro, in quell’istante senza tempo,

l’ultimo in cui tu m’apparisti in tutta

la tua soavità prima del nulla.

Eri così, bellissima, ma quanto

non te lo so più dire. Mi fermai

per un saluto. Un cenno della mano,

un sorriso. Nell’iride sincera

ti rise il cuore. Naufragai nelle onde

di quel mare pacifico. Eri bella,

così, con quelle efelidi leggere

nella cornice dei capelli rossi

sulle spalle, incantesimo che ancora

tutto m’abbaglia. Poi, di nuovo, a un tratto,

le luci bianche del supermercato,

il querulo vociare di chi mi era

dintorno, il guazzabuglio degli odori

dal retrogusto amaro. Tu non c’eri

già più, tu non sapevi che sarebbe

stata l’ultima volta, io neppure

credevo allora che ti avrei cercata

tutti questi anni con in mano il filo

dei ricordi. Lo so, potrei venire

a prenderti, ma tu non capiresti

questo travaglio che mi strazia dentro.

Soltanto adesso si è squarciato il velo

e mi vedo fluttuare nello specchio:

adesso so chi fui, ma non chi sono,

acerbo privilegio nell’eterno

scorrere delle cose. Adesso solo

so che t’amai, che si ama veramente

solo la prima volta. Ali di sogno

s’aprono nel silenzio: ti ritrovo

intatta, come allora, come sempre,

rimpianto oltre la nera linea d’ombra.

 

Casalecchio di Reno (Bologna), 2 giugno 2021

 

Federico Cinti


 

© Federico Cinti

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Immagine di Marie Jeanne Iliescu su www.freeimages.com


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