Un liquido chiarore
sgocciola in ogni dove,
sull’erba delle aiuole,
su cose vecchie e nuove
lucenti adesso al sole
sbocciato come un fiore
ridente, colorato,
un desiderio vano
quasi dimenticato,
il sogno ormai lontano
di un’epoca migliore.
Forse la primavera
s’affaccia appena appena
così, come sospesa,
nell’ansietà serena
fatta di dolce attesa
per l’aria già leggera,
anche se a tratti ancora
un vento freddo dura,
come d’inverno, e sfiora
greve nell’ombra oscura,
cupo nell’ombra nera.
Un’illusione è stato, forse, questo sole così caldo, almeno a metà giornata, quando tutto sembrava tranne che un giorno d’inverno. un’illusione, dico, di primavera, già così pronta a ritornare tra le nostre piccole cose, tra queste vie ancora grigie d’inverno. Un’illusione piacevole, certo, è stato oggi trovarsi a camminare sotto i soliti portici pieni di un brulicare di persone più libere, più contente. Certo, l’inverno non è finito, ma possiamo sperare finalmente: possiamo sperare che il freddo finisca con le sue brutte giornate. O forse no, non è stata un’illusione, ma la certezza che non esiste cosa brutta che non possa avere in sé un risvolto positivo, una possibilità di felicità. Certo, cerchiamo sempre il fatto eclatante, ma nelle piccole coese di tutti i giorni si nasconde il vero senso delle cose. Anche la poesia è così, specchio di ciò che siamo, non solo di ciò che non possiamo. Il nostro canto libero rischiara i pensieri che, purtroppo, ogni tanto ci affliggono. È come questo solo, anticipo di una serenità che un giorno non potrà mai esserci negata.
Copyright testi(C) Federico Cinti 2019
Immagine: Ragazza guarda fuori dalla finestra .Photo by Kate Williams on Unsplash
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