Sono
soli i discepoli, lontano
il
Maestro: la barca alla ventura
esce
per mare, ma è uno sforzo vano
senza
il Risorto, nella notte oscura.
L’alba
illumina il giorno piano piano:
a
riva un fuoco acceso, una figura
che
ordina di pescare non invano
stavolta,
fino quasi alla rottura
delle
reti. «È il Signore!», grida a un tratto
Giovanni.
Pietro lo raggiunge a nuoto
e
gli altri in barca lungo il mare piatto.
Gesù
perdona Pietro che devoto
accoglie
la missione per cui è fatto
pastore
del suo gregge ancora ignoto.
Casalecchio
di Reno (Bologna), 5 maggio 2019
Sul lago di Tiberiade, dove gli apostoli
erano tornati, secondo il racconto del quarto Vangelo, Pietro una notte decide
di andare a pescare e lo seguono Tommaso detto Dìdimo, Natanaele, i figli di
Zebedeo e altri due discepoli. La fatica dell’intera notte non porta il frutto
desiderato: sulla barca di Pietro manca il Maestro. È vero, era riapparso loro
il primo giorno dopo il sabato e otto giorni dopo, ma alle donne aveva anche
detto che avrebbe atteso i suoi in Galilea. Sono là, hanno ripreso il loro
antico mestiere, quello di pescatori, ma nulla è più come prima. Fitte tenebre
avvolgono la notte e forse anche il loro cuore. All’alba, al ritorno della
luce, Gesù è sulla riva e chiede loro se abbiano da mangiare. I discepoli non
hanno capito che quell’uomo è Gesù e gli rispondono di no, che non hanno nulla.
È il Risorto che si preoccupa dei suoi amici, dei suoi fratelli: ordina loro di
gettare le reti ed essi, fidando sulla sua parola, gettano le reti e pescano
una quantità incredibile di pesci. È Giovanni che riconosce per primo il
Signore, come era stato il primo ad arrivare al sepolcro vuoto, la mattina dopo
il sabato, ma è Pietro che si getta in acqua e lo raggiunge a riva dove trova
un fuoco ardente, pesce e pane. Anche gli altri giungono a riva con
centocinquantatré grossi pesci. Il numero è simbolico, probabilmente il numero
triangolare di diciassette, dato dalla somma di uno, due, tre fino ad arrivare
a diciassette: dieci e sette sono numeri sacri, la totalità e la perfezione.
Davanti a tutti Gesù chiede tre volte a Pietro se lo ami, se lo ami davvero,
dopo che per tre volte lo ha rinnegato. Pietro amareggiato risponde tre volte
di sì e Gesù gli affida la missione di essere il capo del suo gregge, la pietra
su cui erigere la Chiesa pescatrice di uomini. E così, alle tenebre dello
sconforto, alla notte oscura del cuore, subentra il chiarore dell’alba, la luce
della speranza e quella piccola barca, spersa in mezzo al mare, diventa la
Chiesa missionaria nel mondo in nome del Risorto, in nome di Gesù, unico
Signore. Alle volte anche la nostra vita rischia di essere una nave tra le
tenebre, ma Gesù risorto ci tende sempre la mano, perché è venuto per noi, non
contro di noi. E di questo dobbiamo essere certi, fiduciosi e grati.
Copyright testi(C) Federico Cinti 2019
Immagine: Pesca miracolosa - Raffaello Sanzio - Victoria and Albert Museum di Londra. Fonte: Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Pesca_miracolosa_(Raffaello)#/media/File:Petri_Fischzug_Raffael.jpg
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