domenica 5 gennaio 2020

Nella seconda domenica di Natale ( Letture: Sir 24,1-4.8-12; Sal 147; Ef 1,3-6.15-18; Gv 1,1-18)


Abita in mezzo a noi il Verbo incarnato,
Dio presso Dio, Creatore d’ogni cosa
fin dal principio: Dio l’ha generato
e nel suo amore egli ama senza posa.

Luce eterna del Padre, ha illuminato
le tenebre dell’anima, radiosa
carità che nel mondo ha riversato
grazia su grazia. Eppure c’è chi osa

non accoglierlo. Innanzi a lui il profeta,
la voce di chi grida nel deserto,
lo ha preannunciato: la speranza è lieta,

siamo figli anche noi. Di questo è certo
chi crede in lui: raggiungerà la meta
del regno che nascendo in lui s’è aperto.

Casalecchio di Reno (Bologna), 5 gennaio 2020
In principio, nel libro della Genesi, Dio aveva creato l’intero universo e ancora in principio, secondo le parole del Prologo del quarto Vangelo, si ha un’altra e definitiva creazione in cui il Verbo eterno di Dio è presso Dio, perché è Dio stesso. La Parola creatrice attua una nuova genesi in chi accoglie il messaggio di salvezza, il messaggio del regno di Dio. Giovanni, «voce di uno che grida nel deserto», prepara alla Parola la sua via di verità e di vita: l’Agnello di Dio, che si carica delle iniquità degli uomini, è venuto ad abitare in mezzo a noi. La luce illumina le tenebre, perché è più forte di loro, ma non tutte le tenebre accolgono quella luce: ci sono anche uomini che hanno amato più il buio della luce. Il Verbo incarnato chiede la cooperazione degli uomini che credono in lui per vincere la notte in cui ancora molti sono immersi, perché l’alba è vicina, perché il Signore è prossimo a tornare. Non sappiamo quando, ma la Parola si è rivelata come la sapienza di Dio davanti a cui ogni ginocchio si piega nei cieli, sulla terra e sottoterra. L’umanità è stata rigenerata in Cristo, Parola di verità: il tempo si è compiuto una volta per tutte. Bisogna lasciarci dietro le spalle l’uomo vecchio, dobbiamo rivestirci di luce, perché quella luce è amore che scalda e abbatte tutte le divisioni. Gesù è il volto di Dio che si è fatto carne, che si è mostrato a chi vuole conoscere oltre il velo dei nostri miseri limiti umani. In Cristo siamo chiamati fratelli e figli di Dio. Tutto è compiuto nel nuovo principio della creazione. Questo è festeggiare veramente il Natale, riconoscersi creature nuove per abbracciare la rivelazione e farsi abbracciare dal Mistero che ha un nome e un volto. In questo sta la gioia vera che non avrà mai fine.
Copyright testi (C) Federico Cinti 2020
Immagine tratta dal web

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