in
casa di tua madre il lieto annuncio
dell’umana
salvezza
al
mondo: hai sentito ardere
nel
tuo cuore la fiamma inestinguibile
della
fede in Gesù, senza risparmio
tu
lo hai testimoniato
con
tuo cugino Barnaba,
con
Paolo a Cipro, a Roma, assieme al principe
degli
Apostoli, Pietro, fino a scrivere
il
tuo breve Vangelo
sapiente,
fino a effondere
il
tuo sangue per Cristo nel martirio.
Oggi
ti ricordiamo, perché susciti
anche
in noi il vivo amore
che
ti ha colmato l’anima
di
gioia vera, gioia senza termine,
perché
tu ci accompagni all’ineffabile
casa
del Padre assieme
al
Figlio e al Santo Spirito.
Casalecchio
di Reno (Bologna), 25 aprile 2019
Dell’evangelista Marco (o Giovanni Marco,
come detto in At 12,12.25; 15,37)possediamo diverse notizie. Appartiene a una
famiglia ellenizzata di Gerusalemme, la cui casa viene messa a disposizione dei
primi discepoli di Gesù (At 12,12-16), tanto che non pare inverosimile che
proprio in tale contesto si sia tenuta l’ultima cena. Mi piace, pertanto,
pensare che Marco abbia conosciuto Gesù e i suoi Apostoli proprio grazie allo
zelo della famiglia, in particolare di quello materno, in un’ideale trasmissione
della fede dai genitori ai figli. Ha poi seguito Paolo nel suo primo viaggio
(At 12,25; 13,5), senza partecipare del tutto all’entusiasmo dell’Apostolo
delle genti, al punto di far ritorno da solo a Gerusalemme (At 13,13). Riguardo
a lui Paolo e Barnaba, suo cugino, discutono vivacemente nel momento in cui
l’Apostolo prepara il suo secondo viaggio missionario (At 15,39-40). Marco
segue poi Pietro nel suo viaggio a Roma e si pone al suo servizio durante la
prigionia del Principe degli Apostoli (Col 4,10) e infine, quando Paolo viene catturato,
si mette a sua disposizione (2 Tim 4,11). È proprio dal contatto stretto con chi
ha conosciuto e vissuto con Gesù che nasce il Vangelo di Marco, in cui
fortissima è l’opposizione tra il disegno salvifico del Redentore fino alla
morte in croce e resurrezione e il mondo che si fa beffe di lui. L’Evangelista
muore martire, secondo la tradizione riportata da Eusebio, ad Alessandria d’Egitto,
di cui è stato evangelizzatore, fondatore della sua chiesa e primo vescovo.
Copyright testi(C) Federico Cinti 2019
Immagine: San Marco (Donatello) (1411-1413), Chiesa di Orsanmichele, Firenze -
da: CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=287571
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