Ha dovuto soffrire sulla croce
un tremendo patibolo il Signore,
ha dovuto patire in modo atroce
Cristo il suo sacrificio per amore,
ma ora tutto è compiuto: la sua voce
ha detto che verrà il Consolatore
in mezzo a noi nel correre veloce
del tempo come balsamo del cuore.
Gesù a Betania si è levato in cielo
per tornare alla destra della gloria
del Padre eterno oltre ogni umano velo,
comandando che i suoi lungo la storia
del mondo proclamassero il Vangelo
della vita con vigile memoria.
Casalecchio di Reno (Bologna), 2 giugno 2019
Quaranta giorni dopo la Pasqua il Risorto raduna i suoi e dice loro di
non avere paura, anche se è arrivato il momento del suo ritorno al Padre: come
un giorno, infatti, era disceso, nel momento più grande della storia degli
uomini, quello della sua incarnazione, ora è giunto per lui il momento di
ascendere al di là dei cieli, nell’eternità di Dio, perché Dio egli stesso, per
dare corso a un’umanità nuova. Ai pescatori d’uomini, ai discepoli sua prima
famiglia, agli inviati ad annunciare il Vangelo per la costruzione del Regno
Gesù promette il Consolatore, lo Spirito Paraclito che sosterrà gli operai
nella vigna del Signore. Per questo, anche se il distacco è un momento
doloroso, nondimeno è necessario per il corso della storia: Gesù si è svuotato
fino alla morte e alla morte di croce. Quel passaggio ha annientato la
fragilità della sua natura umana, che condivideva con noi, per rigenerarla a
vita nuova. Così nasce la Chiesa, non nel ricordo nostalgico di chi non c’è
più, ma nell’attesa feconda di ritornare a quella condizione di originaria
pienezza, pensata nel momento aurorale, nella operosità di chi si mette a
servizio nella vita attiva e contemplativa. Non a caso, i discepoli, dopo aver
visto a Betania Gesù ascendere al cielo, tornano a Gerusalemme, dove rendono
continuamente grazie in preghiera e in azioni di carità. Questa, quindi, è la
nostra vita e la nostra missione, quella che il Risorto ci affida nel ritorno
al cielo. Il tempo si è fatto breve: vi è un’urgenza di compiere la volontà del
Padre nel nome santo di Gesù.
Copyright testi(C) Federico Cinti 2019Immagine: di Giotto, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=94640 - fonte:Wikipedia
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