della fede in Gesù, nostro Signore,
senza paura, fino all’effusione
del sangue solamente per amore,
Lia, della verità, nell’oblazione
pura, con gioia, in umiltà di cuore,
della tua vita per l’elevazione
al cielo, per la santificazione,
contro un mondo talvolta dissennato,
avido di potere, di memoria,
smarrito in uno spazio limitato,
ora, al di là del tempo, della storia,
vivi nel cielo limpido, beato,
assieme a Dio e ai suoi santi nella gloria.
Casalecchio di Reno (Bologna), 1 giugno 2019
Quando i Saraceni perseguitano i cristiani in Lucania, ritenendo
inaccettabile la fede in Cristo e nella sua Chiesa, anche Lia assieme al marito
Stefano e ai figli viene brutalmente martirizzata. In questo modo, la
testimonianza di una madre e di una moglie esemplare diviene modello ancora
attuale per la nostra devozione, in un’epoca di divisione e di intolleranza
religiosa come è quella in cui viviamo. Non bisogna temere, non bisogna avere
paura, anche se il nemico sembra più forte: chi uccide in nome di un fanatismo
o di un’ideologia non può vincere, non può sopravvivere nella memoria. Lia,
invece, rimane, il suo nome resta per la nostra edificazione e la nostra
crescita spirituale. Oggi altri sono gli idoli da combattere, altre sono le
fedi cui resistere, come il relativismo o la pretesa autosufficienza dell’uomo
rispetto a Dio e al prossimo. Il martirio oggi consiste nella difesa della fede
in Cristo attraverso la speranza e la carità per combattere la buona battaglia,
senza armi se non quelle dello Spirito. Non siamo soli, infatti, perché il
Consolatore promessoci da Gesù, il Paraclito ci accompagna, come ha
accompagnato Lia, il marito e i suoi figli cinque secoli fa.
Copyright testi(C) Federico Cinti 2019
Immagini: 1) Santa Lia - quadro a telaio con perline di cristallo - da www.livemaster.com
2) Palma e Croce, simboli del martirio - da: gruppo3millennio.altervista.org Google immagini
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