Il tuo cuore, Simone, ti ha portato
ad attendere fervido il Messia,
fino a che sul Giordano lo hai incontrato
lungo la via.
Giovanni battezzava. Tuo fratello,
come te suo discepolo, gli sente
annunciare d'un tratto: «Ecco l'Agnello
del Dio Vivente!».
Lasciate tutto e andate. È lui, il Signore:
le profezie s'adempiono. È lo stesso
Gesù che vuole farti pescatore
d'uomini. Adesso
Cefa è il tuo nome, è Pietro: sopra questa
roccia edificherà la propria Chiesa
il Salvatore. Non varrà protesta,
violenza, offesa
delle porte degli inferi. A te affida
il collegio apostolico: i cristiani
sanno che sei il vicario loro guida.
Nelle tue mani
hai le chiavi del regno in terra e in cielo.
Secondo la parola del Risorto
hai predicato ovunque il suo Vangelo,
finché sei morto
come il tuo Redentore sulla croce
a Roma, per comando di Nerone,
nella prima terribile feroce
persecuzione.
Ora sei con Gesù, nessuna cosa
mai ti separerà dall'infinita
gioia del Paradiso, la gloriosa
e vera vita.
Casalecchio di Reno (Bologna), 29 giugno 2019
Sono le parole del Signore a fondare l’autorità del
principe degli apostoli, già dal momento in cui muta il suo nome da Simone a
Cefa, ossia Pietro (Betsaida I sec. D.C. – Roma 67 d.C.): «Tu sei Pietro e su questa
pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro
di essa. A te darò le chiavi del Regno dei Cieli, e tutto ciò che legherai
sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà
sciolto nei cieli» (Mt 16, 18-19). È Andrea,
fratello di Pietro, a incontrare per primo Gesù, quando sente dire da Giovanni
il Battista: «Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo»
(Gv 1, 19). Ed è sempre Andrea che va a dire a suo fratello Simone che ha
incontrato il Messia. Da quel giorno in avanti non smetterà di seguirlo. Il suo
cuore è grande e ama veramente Gesù, anche se nel momento supremo della
Passione, vinto da paura, rinnega tre volte il Maestro. Eppure il Risorto, sul
lago di Tiberiade, gli chiede se lo ama più di tutto, se lo ama, se gli vuole
bene. E Pietro, addolorato per la triplice domanda, risponde sempre sì, che fa
eco a un altro sì, quello della Vergine. È in quel momento che Gesù ribadisce
la funzione del capo degli Apostoli di essere pietra e guida della Chiesa
nascente che di lì a poco avrebbe ricevuto il Paraclito, lo Spirito Santo di verità
e di consiglio. Dopo la Pentecoste Pietro rimane il pescatore che era prima di
incontrare il Messia, ma è pescatore di uomini. Il suo apostolato in tutto il
Mediterraneo è instancabile, fino a giungere nella grande Babilonia del tempo,
Roma, in cui viene incarcerato e subisce il martirio durante la persecuzione di
Nerone. Memore di aver rinnegato Cristo, nell’istante in cui deve essere
crocifisso, chiede di subire la crocifissione a testa in giù, perché non si
sente degno di uguagliarsi al Signore. È così che Pietro assolve il suo compito
di vicario in Terra di Cristo, è così che diviene il primo papa. Il suo
ministero sta al fondamento della Chiesa universale, della Chiesa cattolica ed
è giusto, pertanto, ricordarlo, onorarlo e pregarlo. Copyright testi(C) Federico Cinti 2019
Immagine: Santino raffigurante la statua di San Pietro a Roma - da raccolta privata
Nessun commento:
Posta un commento