Eri un giusto tra gli ultimi,
Matteo. Ti ha reso Apostolo
Gesù. Ti ha detto: «Seguimi!».
E l’hai seguito subito.
Hai lasciato il tuo tavolo
d’esattore a Cafarnao.
Hai accolto il messaggio
di Cristo con fiducia.
Come lo scriba saggio
del regno, dalle pagine
hai preso cose vecchie
e nuove nel tuo slancio.
Hai raccontato l’unica
salvezza al mondo naufrago,
Gesù, Figlio Unigenito
del Padre nella gloria.
Ti ha ispirato lo Spirito
il tuo Vangelo, autentica
testimonianza fervida
dell’amore salvifico.
Hai visto Gesù ascendere
al cielo tra le nuvole
insieme coi discepoli
nei pressi di Betania.
Hai portato l’annuncio
dovunque, a tutti i popoli,
del mondo, senza tregua,
nel nome dell’Altissimo.
Ora sei nella grazia
di Dio, sei nell’abbraccio
di Cristo, con lo Spirito
tra i santi per i secoli.
Casalecchio di Reno (Bologna), 21 settembre 2019
Mentre Matteo è intento a svolgere il suo compito,
quello del pubblicano, dell’esattore delle tasse per i Romani, passa Gesù. È un
attimo, una folgorazione che illumina. Il Signore lo sceglie, ha per lui
misericordia e lo chiama a seguirlo. Non serve altro: Matteo sente la parola
che da tanto tempo sta cercando e aspettando. A Cafarnao tutti lo conoscono e
lui conosce tutti, ma quel grido tocca il suo cuore. È un giusto che aspetta il
regno di Dio, pur nella sua attività umiliante di esattore delle tasse per gli
stranieri e invasori. Nulla più importa: solo Gesù adesso conta nella sua vita.
È con lui ogni giorno, ogni istante, ne coglie ogni sospiro. È la sua vita,
perché Gesù è la vita dell’uomo, la sua verità e la sua via. Matteo diviene
testimone della predicazione della buona novella, del sacrificio e della
resurrezione del Signore. Lo vede elevarsi nei pressi di Cafarnao al cielo,
ascendendo nella gloria del Padre. Decide di dare voce alla sua testimonianza,
scrivendo con fervore autentico il suo Vangelo in aramaico, per annunciare ai
figli d’Israele che il Messia è giunto. La sua azione è come quella dello
scriba del regno, che tira fuori cose vecchie e cose nuove, perché ora tutto è
compiuto, tutto è rivelato, tutto è finalmente chiaro, ha un nome e un volto. Matteo
è quello che, per secoli, è stato ritenuto il primo evangelista, anche se non
vi è una gara, non vi è un primato: la parola di Gesù gli stata ispirata
direttamente dallo Spirito Santo, come del resto agli altri evangelisti. Il
Vangelo viene direttamente da Dio, non dagli uomini. Assieme agli atri tre è
sicuramente una delle testimonianze più attente al rapporto tra antica Alleanza
e nuova Alleanza: Cristo è venuto a dare compimento alla Legge e ai Profeti. In
questo Matteo attende da sempre l’arrivo del Messia. E da lui è stato scelto e
amato per la gloria di Dio.
Copyright testi (C) Federico Cinti 2019
Immagine:Caravaggio: L'ispirazione di San Matteo - Cappella Contarelli - Chiesa di San Luigi dei Francesi -Roma. Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f8/The_Inspiration_of_Saint_Matthew_by_Caravaggio.jpg
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