martedì 24 dicembre 2019

Nella solennità del Natale del Signore - Messa vespertina della viglia - ( Letture: Is 62,1-5; Sal 88; At 13,16-17.22-25; Mt 1,1-25)


Gesù è della regale discendenza
di Davide: in Giuseppe si è adempiuto
l’oracolo. In Maria vi è la presenza
di chi in modo ineffabile è venuto

tra gli uomini. Indicibile presenza
nel mistero salvifico voluto
per noi dalla divina trascendenza.
Giuseppe è spaventato, ma ha creduto

all’amore nutrito per Maria:
gli appare in sogno un angelo, gli dice
che la sua sposa è madre del Messia

e nulla in cuore più lo contraddice.
S’è affidato al Signore per la via
tortuosa che può renderlo felice.

Casalecchio di Reno (Bologna), 24 dicembre 2019
 
Di generazione in generazione, da Abramo a Davide, da Ieconìa a Giuseppe, la storia della salvezza si snoda come una catena ininterrotta fino alla pienezza dei tempi, fino a Gesù. Non c’è momento sulla linea del tempo in cui Dio non assicuri la sua presenza, non intervenga a porre all’ombra delle sue ali chi a lui s’affida. L’ultimo di costoro è Giuseppe della casa di Davide, promesso sposo di una giovane di nome Maria. I due sono legati da un profondo sentimento e Giuseppe non comprende come ella possa essere incinta, se non conosce uomo come dice. Giuseppe, «l’uomo giusto», resta turbato: la legge mosaica, che è la legge di Dio, gli prescrive il ripudio. Non è solo un atto formale: espone la madre e il nascituro a una vita quasi impossibile per l’epoca. Giuseppe è combattuto e s’affida a Dio, lo prega con tutto se stesso. Vuole essere illuminato per non creare in altri sofferenze e dolore. Il Signore gli parla, lo avvolge nella sua ombra e in un sogno, che è come dire in una visione, gli rende noto il disegno che ha in serbo per lui e per la sua sposa. Giuseppe non ha più scuse: ora spetta a lui decidere. Maria ha già detto il suo «sì», si è già fatta cooperatrice della salvezza nella verità e non era rimasta meno turbata del suo sposo alle parole di Gabriele. Dio chiede molto anche a Giuseppe: i suoi progetti crollano, come un castello di carte. Deve ricominciare tutto da capo. Per amore di Dio e di Maria di nuovo s’affida alla rivelazione dell’Onnipotente e prende in casa sua quella fanciulla. Accetta di essere il padre legale di quel figlio che chiamerà Gesù, che inserirà nella discendenza di Davide e lo renderà Re d’eterna gloria. Anche Giuseppe si fa cooperatore della verità. A chi è dato molto è chiesto molto.
Copyright testi (C) Federico Cinti 2019 
Immagine tratta dal web

Nessun commento:

Posta un commento