Gesù è della regale discendenza
di Davide: in Giuseppe si è adempiuto
l’oracolo. In Maria vi è la presenza
di chi in modo ineffabile è venuto
tra gli uomini. Indicibile presenza
nel mistero salvifico voluto
per noi dalla divina trascendenza.
Giuseppe è spaventato, ma ha creduto
all’amore nutrito per Maria:
gli appare in sogno un angelo, gli dice
che la sua sposa è madre del Messia
e nulla in cuore più lo contraddice.
S’è affidato al Signore per la via
tortuosa che può renderlo felice.
Di generazione in generazione, da Abramo a Davide, da Ieconìa a Giuseppe, la storia della salvezza si snoda come una catena ininterrotta fino alla pienezza dei tempi, fino a Gesù. Non c’è momento sulla linea del tempo in cui Dio non assicuri la sua presenza, non intervenga a porre all’ombra delle sue ali chi a lui s’affida. L’ultimo di costoro è Giuseppe della casa di Davide, promesso sposo di una giovane di nome Maria. I due sono legati da un profondo sentimento e Giuseppe non comprende come ella possa essere incinta, se non conosce uomo come dice. Giuseppe, «l’uomo giusto», resta turbato: la legge mosaica, che è la legge di Dio, gli prescrive il ripudio. Non è solo un atto formale: espone la madre e il nascituro a una vita quasi impossibile per l’epoca. Giuseppe è combattuto e s’affida a Dio, lo prega con tutto se stesso. Vuole essere illuminato per non creare in altri sofferenze e dolore. Il Signore gli parla, lo avvolge nella sua ombra e in un sogno, che è come dire in una visione, gli rende noto il disegno che ha in serbo per lui e per la sua sposa. Giuseppe non ha più scuse: ora spetta a lui decidere. Maria ha già detto il suo «sì», si è già fatta cooperatrice della salvezza nella verità e non era rimasta meno turbata del suo sposo alle parole di Gabriele. Dio chiede molto anche a Giuseppe: i suoi progetti crollano, come un castello di carte. Deve ricominciare tutto da capo. Per amore di Dio e di Maria di nuovo s’affida alla rivelazione dell’Onnipotente e prende in casa sua quella fanciulla. Accetta di essere il padre legale di quel figlio che chiamerà Gesù, che inserirà nella discendenza di Davide e lo renderà Re d’eterna gloria. Anche Giuseppe si fa cooperatore della verità. A chi è dato molto è chiesto molto.
Copyright testi (C) Federico Cinti 2019
Immagine tratta dal web
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