Cantano gloria gli angeli: nel cielo
una letizia immensa. Uno stupore
per la pace nell’intimo: con zelo
si dirige a Betlemme ogni pastore.
Dal Mistero ineffabile ormai il velo
è stato tolto: si rinnova il cuore
in tutte le creature. È sciolto il gelo
precedente al Natale del Signore.
Maria contempla il figlio. Silenziosa
medita senza fine nel segreto
di quel vero miracolo ogni cosa.
Dio s’è fatto trovare: oltre il roveto
in quella sua presenza numinosa,
è un bimbo sorridente, umile, lieto.
Solo i pastori, in quella notte santa, possono
percepire il canto angelico, la gloria che riecheggia nel più alto dei cieli e
in terra agli uomini di buona volontà. Non restano indifferenti, nella loro
semplicità e rozzezza, i pastori, perché sono ancora in grado di vedere le cose
come naturalmente sono: non legano il loro cuore a ricchezze o privilegi di
potere. sono gli ultimi a livello sociale, coloro cui nulla è stato destinato.
Betlemme pullula di stranieri venuti per il censimento, ma quella confusione
non è per loro: non è quella la luce che è apparsa in cielo e nel cuore. I
pastori vanno per primi all’umile dimora del Re dei re e gli donano quel che
hanno, lo prendono in braccio e sono felici di questo, tanto che tornano
indietro glorificando Dio di quel dono immenso. L’annuncio del regno è giunto:
il Vangelo è già realtà presente e operante. Alla loro partenza, restano Maria,
che medita tutto questo nel silenzio e nel segreto del suo cuore. Non è
importante capire, ma credere ed ella crede incondizionatamente: crede che il
Figlio che ha partorito è il Dio che l’ha generata, crede che è madre e figlia
insieme. Lo aveva detto l’angelo: «Ciò che è impossibile agli uomini è
possibile a Dio». Con lei, in quella pace dell’anima, vi è pure Giuseppe,
«l’uomo giusto», che ha visto realizzare davanti ai suoi occhi la salvezza del
suo popolo e di tutti i popoli della Terra. È già cominciata l’umanità nuova e
rinnovata. Il Dio apparso nel roveto ardente ora si è fatto carne, ancora più
presente in mezzo agli uomini dalla sua divina trascendenza. Davvero oggi una
luce risplende sopra di noi e dentro di noi. Le tenebre sono state vinte in
un’aurora di serenità. Le sentinelle aspettavano quel momento e si è realizzato
per sempre. È nato finalmente l’Emmanuele, il «Dio-con-noi».
Copyright testi (C) Federico Cinti 2019
Immagine tratta dal web
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