nell’Agnello di Dio che su sé ha preso
i peccati del mondo. Si è adempiuta
la profezia: nei cuori Cristo ha acceso
l’autentica speranza che non muta
lungo l’intera via. Chiunque sia offeso
nell’anima e nel corpo Dio lo aiuta,
come fu detto e fu da tutti inteso.
È il tempo della gioia: è la pienezza
dei tempi, è il giorno grande in cui il Signore
dà riposo a chi è afflitto da stanchezza.
È l’Evangelo: più nessun dolore
intristisce chi trova la salvezza
in Gesù, nostro solo Redentore.
Casalecchio di Reno (Bologna), 15 dicembre 2019
Nell’attesa profetica di Giovanni si attua la pienezza dell’avvento
del Signore nella nostra vita. Gesù deve giungere, Gesù sta giungendo a rendere
perfetto il regno che ci ha affidato nel suo nome. Noi siamo i costruttori di
quella città il cui architetto è Cristo; altrimenti, lavoreremmo invano o
peggio per l’iniquità. Questo è l’Evangelo, l’annuncio della buona notizia: la
nostra liberazione è vicina. La battaglia contro il nemico sarà vittoriosa e
questa è una certezza, perché ci è stato rivelato. Giovanni si trova in carcere
per avere annunciato la verità, ma non gli pesa: l’unica cosa che gli interessa
sul serio è sapere se Gesù sia il Messia, come i segni lasciavano presagire. Questa
è la missione del profeta: rendere testimonianza alla verità. Il resto non
conta. La risposta del Nazareno è secondo le parole di Isaia: si sta per
attuare l’era messianica. Questa è la conferma che egli è veramente l’Agnello
di Dio che prende ogni peccato su di sé per distruggerlo. Di nuovo la voce e la
parola, l’annuncio e il compimento. Per questo Giovanni è il più grande tra
tutti i nati da donna, ma il più piccolo di tutto il regno dei cieli. In questa
certezza il nostro cammino è meno pesante, perché non siamo soli, perché
conosciamo la meta. Gesù ci ha anticipato su questa via, perché è egli stesso
la via, ci mostra con la sua vita che nulla è invano, se vissuto nel suo nome e
nella sua volontà. Questo è l’avvento, questa è l’attesa di incontrarlo a
faccia a faccia. È un tempo davvero di grazia, questo che stiamo vivendo. Copyright testi (C) Federico Cinti 2019
Immagine tratta dal web
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