domenica 3 marzo 2019

Nell' ottava domenica del tempo ordinario - Anno C - ( Letture: Sir 27,4-7; Sal 91; 1Cor 15,54-58; Lc 6,39-45)


Uno solo è il Pastore che ci guida
sulla via della santificazione;
uno solo è il Maestro che ci affida
al Padre per la nostra redenzione;

uno soltanto è il Verbo in cui confida
il cuore nell’umana tentazione,
nel silenzio del buio, nella sfida
con chi ci spinge nella perdizione;

è la Parola che in Gesù diviene
carne a scuotere l’anima smarrita
dietro una falsa immagine di bene,

è il Signore, che è via verità e vita,
che c’insegna, ci sana, ci sostiene
per ritornare a Dio, gioia infinita.

Casalecchio di Reno (Bologna), 3 marzo 2019

La parola di Gesù non lascia indifferenti, è come la spada a doppio taglio che ferisce e risana, è come un bisturi che asporta la parte malata e fa vivere quella priva di male. La Parola di Gesù affonda nel nostro intimo per scardinare le piccole certezze che faticosamente abbiamo costruito sulla sabbia. Ma ogni giorno siamo chiamati a sentire l’insegnamento che richiama noi a noi stessi, non ci fa smarrire lungo la via del dubbio, quando il buio e il silenzio rischiano di avere il sopravvento. La Parola di Gesù è paradossale, perché ci risveglia dal sonno in cui talvolta cadiamo senza accorgerci. Noi abbiamo bisogno di questa Parola, come abbiamo bisogno degli altri per camminare insieme, degli altri per essere corretti da loro, per farci togliere la trave che non vediamo nel nostro occhio. Allora sì che il nostro cuore traboccherà di quella gioia senza fine che si ottiene dall’appartenere a Gesù, dal Pastore che ci scorta verso il Padre, di cui è il volto e il verbo. Allora la gioia sarà infinita già da qui, già da adesso. 


Copyright testi(C) Federico Cinti 2019
Immagine: https://digilander.libero.it/credente2/GMVVV2015.jpg

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