giovedì 25 aprile 2019

San Marco evangelista

Hai conosciuto, Marco, fin da giovane
in casa di tua madre il lieto annuncio
dell’umana salvezza
al mondo: hai sentito ardere

nel tuo cuore la fiamma inestinguibile
della fede in Gesù, senza risparmio
tu lo hai testimoniato
con tuo cugino Barnaba,

con Paolo a Cipro, a Roma, assieme al principe
degli Apostoli, Pietro, fino a scrivere
il tuo breve Vangelo
sapiente, fino a effondere

il tuo sangue per Cristo nel martirio.
Oggi ti ricordiamo, perché susciti
anche in noi il vivo amore
che ti ha colmato l’anima

di gioia vera, gioia senza termine,
perché tu ci accompagni all’ineffabile
casa del Padre assieme
al Figlio e al Santo Spirito.

Casalecchio di Reno (Bologna), 25 aprile 2019
Dell’evangelista Marco (o Giovanni Marco, come detto in At 12,12.25; 15,37)possediamo diverse notizie. Appartiene a una famiglia ellenizzata di Gerusalemme, la cui casa viene messa a disposizione dei primi discepoli di Gesù (At 12,12-16), tanto che non pare inverosimile che proprio in tale contesto si sia tenuta l’ultima cena. Mi piace, pertanto, pensare che Marco abbia conosciuto Gesù e i suoi Apostoli proprio grazie allo zelo della famiglia, in particolare di quello materno, in un’ideale trasmissione della fede dai genitori ai figli. Ha poi seguito Paolo nel suo primo viaggio (At 12,25; 13,5), senza partecipare del tutto all’entusiasmo dell’Apostolo delle genti, al punto di far ritorno da solo a Gerusalemme (At 13,13). Riguardo a lui Paolo e Barnaba, suo cugino, discutono vivacemente nel momento in cui l’Apostolo prepara il suo secondo viaggio missionario (At 15,39-40). Marco segue poi Pietro nel suo viaggio a Roma e si pone al suo servizio durante la prigionia del Principe degli Apostoli (Col 4,10) e infine, quando Paolo viene catturato, si mette a sua disposizione (2 Tim 4,11). È proprio dal contatto stretto con chi ha conosciuto e vissuto con Gesù che nasce il Vangelo di Marco, in cui fortissima è l’opposizione tra il disegno salvifico del Redentore fino alla morte in croce e resurrezione e il mondo che si fa beffe di lui. L’Evangelista muore martire, secondo la tradizione riportata da Eusebio, ad Alessandria d’Egitto, di cui è stato evangelizzatore, fondatore della sua chiesa e primo vescovo.

Copyright testi(C) Federico Cinti 2019 
Immagine: San Marco (Donatello) (1411-1413), Chiesa di Orsanmichele, Firenze  - 
                     da:  CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=287571


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