domenica 13 dicembre 2020

Terza domenica di Avvento - Anno B - (Letture: Is 61,1-2.10-11; Lc 1,46-54; 1 Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28)

Nel buio del silenzio

uno squarcio di luce: nelle tenebre

gelide eterno il raggio

della vita s’incarna ora per gli uomini.

 

La voce urla l’anelito,

gridando nel deserto, il desiderio

di salvezza. Si compiono

gli arcani antichi, eredità dei secoli.

 

Giovanni testimonia:

il tempo è giunto. Il figlio dell’altissimo

è tra noi. Rallegriamoci:

l’alba è vicina, il giorno ormai s’approssima.

 

La vita ora ci illumina:

ha un volto, un nome: nulla gli è impossibile.

è l’ora della storia

in cui l’Agnello è pronto al sacrificio.

 

Giovanni in questo attendere

dice che non è lui colui che aspettano:

è Cristo, a cui non slaccia,

per la sua santità, nemmeno i sandali.

 

Casalecchio di Reno (Bologna), 13 dicembre 2020

Tra le tenebre gelide la luce prorompe e si fa vita, perché è la vita, è ciò che tutto ha creato e senza cui nulla esisterebbe. Questo fin dal principio, quando tutto era nella mente e nel cuore di Dio. Giovanni, che battezza con acqua, ne dà testimonianza: viene dopo di lui uno più potente di lui cui non è degno nemmeno di slacciare i sandali. È il precursore, Giovanni, la voce a cui fa seguito la parola. La salvezza è vicina: in questo bisogna gioire sempre, perché il Signore è con noi, il Signore è in noi. Quella parola, quel Verbo, si è fatto carne e ha mostrato la gloria di Dio, perché è il Figlio dell’altissimo. Giovanni lo aveva riconosciuto già dal grembo di sua madre, Elisabetta, quando Maria era andata a visitarla. Ora gli cede il passo: il tempo è ormai prossimo, si è fatto breve e il Regno di Dio è già tra noi. Non si può più vivere facendo finta di nulla: la strada nel deserto è già stata spianata. L’Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo ha già mutato il corso della storia. Siamo ormai alla fine dei tempi e l’avvento è attesa del Signore che viene. Il memoriale della sua nascita è segno di un avvento più grande e definitivo. Dobbiamo gioire sempre, gioire nel Signore, anche nelle difficoltà, anche nel dolore, forse soprattutto quando il mondo è contro di noi, perché grande è la nostra ricompensa nei cieli, se tutto quel che facciamo è per la gloria e la giustizia di Dio.

Copyright testi (C) Federico Cinti 2020

Immagine tratta dal web

 

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