domenica 2 dicembre 2018

Nella prima domenica d' Avvento - anno C - letture: Ger 33,14-16; Sal 24; 1 Ts 3,12-4,2; Lc 21,25-28,34-36



Sarà sconvolta allora ogni nazione
quando in cielo verranno trasformati
la luna, il sole e ogni costellazione
dai segni apparsi e già profetizzati,

Sarà vicina a noi la redenzione,
quando in Cristo saremo liberati
da ansia, infelicità, tribolazione,
perché ci avrà salvati e rinnovati,

tornerà tra le nuvole del cielo
così il Figlio dell’’uomo con potere
e gloria, come ha detto nel Vangelo,

e noi rialzando il capo per vedere
il suo ritorno in mezzo allo sfacelo
stiamo pronti tra vigili preghiere.

Casalecchio di Reno (Bologna), 2 dicembre 2018
Sono parole di grande speranza quelle che oggi il Signore ci dice in apertura del nuovo anno liturgico: non c’è da avere paura, perché le tribolazioni, le angosce, i rivolgimenti sono destinati a passare, come la scena di questo mondo. In un’epoca in cui siamo in grado di determinare tutto, o forse abbiamo la presunzione che la nostra piccola scienza possa contenere tutto l’universo, Gesù ci consiglia la vigilanza e la preghiera, non la previsione e la precisione, perché occorre avere fiducia in chi ha in sé la sapienza di tutte le cose e la conoscenza del tempo e della storia. In questo tempo d’avvento siamo quindi chiamati all’attesa del signore che viene, perché ogni giorno siamo in grado di rinnovare il desiderio del suo ritorno. Quando sarà, nessuno è in grado di saperlo, perché solo il Padre che è nei cieli lo sa. In Dio si realizza il tempo del compimento, come è avvenuto nella storia, quando si è incarnato e ha assunto la nostra natura umana, pur mantenendo quella divina. Della sua parusia, del suo ritorno finale e definitivo, non sappiamo se non il fatto che deve succedere. Il nostro compito è di operare alla costruzione del regno, perché – come ci siamo sentiti ripetere – la nostra liberazione è vicina. Incontreremo Gesù, certo, a faccia a faccia, quando saremo richiamati alla casa del Padre, ma ancora alla fine dei tempi tornerà sulla terra quale giudice giusto. Per questo bisogna pregare e vegliare, vegliare e pregare, perché il giorno si fa sempre più vicino a noi. 

Copyright testi(C) Federico Cinti 2018  
Immagine:Michelangelo Buonarroti - Giudizio universale - Cappella Sistina, Musei Vaticani. Città del Vaticano- fonte:https://it.wikipedia.org

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