Hai
trovato il Signore, lo hai seguito
a
casa sua, Giovanni, sei andato
assieme
a lui a Cana, hai assistito
ai
segni in cui egli si è manifestato
come
Messia, ogni giorno lo hai servito
con
purissimo zelo, lo hai amato
più
di te stesso, con Maria hai patito
sotto
la croce quando ha trionfato,
al
sepolcro hai creduto nel Risorto
per
primo, infine l’hai riconosciuto
dopo
la pesca, dolcemente assorto
al
fuoco sulla riva, ne hai voluto
narrare
nel Vangelo con trasporto
e
adesso sei con lui nell’assoluto.
Casalecchio di Reno (Bologna), 27 dicembre 2018
Nel tempo di Natale, dopo quella di santo Stefano, la Chiesa celebra la festa di san Giovanni Apostolo ed evangelista (10 ca – 104), «il discepolo che Gesù amava», come si legge nel quarto Vangelo, quello a lui attribuito, assieme all’Apocalisse e ad altre tre lettere apostoliche. È figlio di Zebedeo e fratello dell’Apostolo Giacomo il maggiore. Nel collegio apostolico è il più giovane e il primo ad aver trovato il Messia assieme ad Andrea (fratello di Simon Pietro), quando Giovanni il Battezzatore, di cui probabilmente era seguace, glielo indica come «Agnello di Dio». Lascia ogni cosa per seguire il Maestro, per sapere dove dimori, e ricorda anche che il giorno in cui vanno e vedono dove egli stia è l’ora decima del giorno, ossia le quattro del pomeriggio. Da quel momento in poi è testimone di tutti i segni compiuti da Gesù a partire dalle nozze di Cana fino alla Resurrezione e al ritorno del Figlio alla destra del Padre. Particolare è la devozione di Giovanni per Maria, madre del Salvatore: non solo la ricorda nell’episodio delle nozze di Cana, ma anche ai piedi della croce, momento in cui Gesù affida proprio a Giovanni, unico degli Apostoli presente in quel momento supremo, sua Madre, a dire in fondo che la Chiesa nascente dallo spirito che il Redentore sta per emettere e dal suo sangue, assieme all’acqua battesimale che esce dal suo costato, ha Maria come madre. È Giovanni a giungere per primo al sepolcro vuoto, la mattina di Pasqua, ed è sempre Giovanni a riconoscere il Risorto dal Mare di Tiberiade la notte in cui gli Apostoli sono tornati a pescare. È l’ultimo degli Apostoli a tornare alla casa del Padre in tarda età (quasi centenario), dopo aver subito tremende torture e aver patito l’esilio a Efeso e sull’isola di Patmos. E molte altre cose si sarebbero potute riportare sull’Apostolo Giovanni, ma tanto basta per essere illuminati dalla gioia con cui festeggiamo il suo amore per Cristo e per la Chiesa, luce che irradia proprio nel tempo di Natale, come canta mirabilmente il Prologo del Vangelo a lui attribuito, per cui in Gesù «era la vita e la vita era la luce degli uomini» davvero Giovanni è il magnifico teologo che, come l’aquila da cui è simboleggiato, ha fissato gli occhi nell’impenetrabile mistero di Dio.
Copyright testi(C) Federico Cinti 2018
Immagine: Guido Reni: San Giovanni evangelista - fonte: Wikipedia -
https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_apostolo_ed_evangelista
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