prode contro Golia
senza timore,
unto re d’Israele,
benedetto
nelle tue
decisioni dal Signore,
citarista
ineffabile, poeta
di Dio sia nella
gioia che nel pianto,
cantore del Messia,
sommo profeta
di chi avrebbero
detto senza vanto
Figlio della tua
stirpe, discendenza
regale, re dei re,
nostra salvezza,
tu ci insegni con limpida
coerenza
pur nei limiti
nostri, nell’asprezza,
ad amare ciò che
ora s’intravvede
su questa terra con
costante fede.
Si chiama Davide (1040-970 ca) il secondo re d’Israele: il Signore lo sceglie fin dalla giovinezza, mentre pascola il suo gregge, e per mano del profeta Samuele lo unge re. La sua nobiltà sta già simbolicamente nel colore fulvo, oggi diremmo biondo, dei capelli, nella sua bellezza gentile e nel suo aspetto aggraziato. È l’ultimo dei figli di Jesse, ma non per questo ha doti inferiori ai fratelli, anzi: è eccezionale guerriero, al punto che riesce a sconfiggere con la sua fionda il gigante Golia, immagine simbolica del demonio; è citarista e poeta di straordinaria bravura, tanto che riesce a placare la tristezza del re Saul, cui succederà sul trono dopo aver sposato la figlia; è re di così grande devozione al Signore che trasporta l’Arca dell’Alleanza in Sion. Proprio nella sua poesia emerge il suo carattere regale e profetico: nei salmi egli canta le sue vittorie e le sue sconfitte, la sua grandezza e le sue miserie nel peccato, il suo rendimento di grazie a Dio e le sue richieste di perdono. Non a caso il profeta Isaia dirà (11,1-5) che «Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, / un virgulto germoglierà dalle sue radici. / Su di lui si poserà lo spirito del Signore, / spirito di sapienza e di intelligenza, / spirito di consiglio e di fortezza, / spirito di conoscenza e di timore del Signore. / Si compiacerà del timore del Signore. / Non giudicherà secondo le apparenze / e non prenderà decisioni per sentito dire; / ma giudicherà con giustizia i miseri / e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. / La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; / con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. /Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, / cintura dei suoi fianchi la fedeltà». Quel «virgulto» è evidentemente Davide, ma è pure la figura di Gesù, che proprio dalla stirpe di Davide sarebbe nato attraverso Giuseppe e sarebbe diventato il Re dell’universo. Per questo Gesù viene chiamato nei Vangeli anche «Figlio di Davide», per indicare la sua discendenza regale.
Copyright testi(C) Federico Cinti 2018
Immagine: Re Davide che suona l'arpa. Affresco del XVIII sec. nella Cattedrale di Hajdúdorog - fonte: Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Davide
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