domenica 20 ottobre 2019

Nella ventinovesima domenica del tempo ordinario - Anno C - (Letture: Es 17, 8-13a; Sal 120; 2 Tm 3, 14 - 4, 2; Lc 18, 1-8)

Una vedova a un giudice sleale
chiede giustizia. Il giudice resiste,
non ha pietà di lei, non del suo male.
La donna va da lui, lo prega, insiste

ogni giorno, ogni volta tale e quale.
Non per bontà quel giudice l'assiste,
le dà ragione in ambito legale,
infine: è stanco, troppe volte ha viste

quelle scene ripetersi. Il Signore
farà così con chi lo prega o chiede
che lo esaudisca in umiltà di cuore.

Gesù è buono, ci ascolta, ci precede
nel domandare. Ma nelle ultime ore
qui, sulla terra, troverà la fede?

Casalecchio di Reno (Bologna), 20 ottobre 2019
Non deve mai venire meno in noi la necessità, verrebbe quasi da dire il desiderio, di pregare, e questo non tanto perché possiamo ottenere da Dio ciò che vogliamo, ma per metterci nell’umile disposizione d’animo di chiedere ciò di cui abbiamo bisogno. Il Signore sa che ci occorre una sola cosa, che è lo Spirito Santo, per poter affrontare in modo irreprensibile tutto ciò che ci capita. Pregare è chiedere che siamo pronti ad affidarci a Dio nel momento della prova. Pregare è anche mettersi nella disposizione d’animo di chiedere per noi il nostro bene. Non bisogna stancarsi di chiedere per abituare il nostro cuore al dialogo con Dio nel silenzio della nostra piccolezza. Anche questa è umiltà; anzi, questa è l’umiltà. La vedova della parabola sa che il giudice presto o tardi le farà giustizia ed è fiduciosa pure se quel giudice ha fama di essere disonesto. Tanto più il Signore, che è buono e giusto, non ci lascerà soli nel momento in cui abbiamo bisogno di lui. Questo è pure un atto di fede, perché la fede si nutre di preghiera e la preghiera aumenta la fede. Per questo Gesù chiede se, quando tornerà a giudicare i vivi e i morti, sulla terra ci sarà ancora la fede, quel desiderio di essere con Dio e di Dio, in un’unità profondissima. L’amore altro non è che la volontà dell’animo diretta verso la cosa più bella e importante che esista, il Signore, appagamento di ogni nostra sete. Ecco perché bisogna pregare incessantemente. E il Signore sarà con noi.
Copyright testi (C) Federico Cinti 2019
Immagine dal sito : angyliguori.blogspot.com

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