domenica 15 marzo 2020

Anniversario - In memoria di mio padre


E il tempo si fermò. Era domenica,
come oggi. Un sole pallido di fine
inverno su quel nostro cupo strazio.
Ci lasciasti così. C’era un sorriso

sereno sul tuo volto. Tra le lacrime
sembrava che dormissi. In casa tua
è tutto uguale ancora. Avevi in animo
grandi progetti. Qualche cosa abbiamo

fatto in tuo nome. Sai che la memoria
non si cancella mai. Ti sento a volte
per le scale salire in fretta. Un attimo
di gioia e di sconforto. Avrei bisogno

di parlarti, di chiederti, di ridere
con te davanti a un film o a una battuta.
Eppure vivi, vivi ancora. Un palpito
dalla stanza vicina, un sussurrare

qualcosa. Tu sei qui, il tuo posto è libero,
papà. Noi t’aspettiamo, come allora,
dacché ci hai preceduto oltre la soglia
e vegli su di noi giorno per giorno.

Casalecchio di Reno (Bologna), 15 marzo 2020
Non può passare questo giorno senza che io ricordi in qualche modo la memoria di mio padre, che ci ha lasciato proprio domenica 15 marzo 1998. Non mi pare vero, alle volte: come in un sogno lo rivedo tra noi, lo risento per le scale col suo passo veloce, salutare o raccontare qualcosa. Forse è così, si trova solo nella stanza accanto ad ascoltarci, a seguire tutto ciò che facciamo, anche quando parliamo di lui, ed è molto spesso. In questo giorno così particolare tutto è incentrato su questo pensiero doloroso, ma pieno di speranza, la speranza che un giorno ci potremo ritrovare tutti insieme nella vera, autentica letizia. Ecco, questo tempera lo sconforto di questi momenti e la tristezza si trasforma in consolazione. Non è un addio, papà, lo sappiamo, come quando mi hai dato la mano per l’ultima volta: era la certezza, il patto, la promessa che ci saremmo rivisti presto o tardi. Allora, arrivederci, arrivederci presto.
Copyright testi (C) Federico Cinti 2020
Immagine tratta dal web




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