domenica 16 agosto 2020

Nella ventesima domenica del Tempo Ordinario - Anno A - ( Letture : Is 56, 1.6-7; Sal 66; Rm 11, 13-15.29-32; Mt 15, 21-28 )

Lungo la via di Tiro e di Sidone

Gesù è in cammino. A un grido di dolore

d’una madre si ferma. In afflizione

per sua figlia gli grida: «Mio Signore

 

abbi pietà di me!». Non dà attenzione,

perché ella è Cananea. «Mia figlia muore!

Figlio di Davide, abbi compassione!

Ha in sé un demonio». A Gesù s’apre il cuore.

 

Poi le dice: «Non va gettato ai cani

il pane che è dei figli». Disperata

lo riprega, tendendogli le mani:

 

«Basta pure una briciola lasciata

ai cani!». Gesù dice: «Che risani

tua figlia: la tua fede ti ha salvata».

 

Casalecchio di Reno (Bologna), 16 agosto 2020

Nella sua predicazione del Regno Gesù si spinge ben oltre i confini della Galilea: il suo messaggio è per definizione universale. Se è vero che è venuto per ogni pecora perduta della casa d’Israele, è altrettanto vero che ogni uomo è riconosciuto come pecora smarrita da ricondurre al buon Pastore. Di qui lo sguardo pietoso verso tutti i popoli della terra. Gesù non smette mai di camminare: il suo viaggio è l’instancabile parola di salvezza. anche quando incontra una donna cananea che lo supplica, si ferma. Pare che non ascolti, ma il suo cuore è attento alla voce di chi soffre. La donna urla, grida, invoca, perché sua figlia è malata e nessun altro può guarirla. Gesù vuole che lo si preghi, da soli e comunitariamente: gli apostoli si impietosiscono della madre e cominciano anch’essi a pregare il Maestro. Forza della comunità orante è raggiungere il cuore di Dio, pietoso e grande nell’amore. È la fede che salva quella donna: ella ha riposto ogni sua fiducia in Gesù. Lo stesso ci è chiesto di fare davanti al tabernacolo, presenza reale di Cristo tra noi, mettendoci in adorazione. Lo stesso ci è chiesto di fare durante la Messa, celebrazione eucaristica in cui rendiamo grazie al vero Agnello, morto e risorto per noi. Pregare senza smettere mai, perché i demoni della nostra vita cessino di insidiare i nostri passi sulla via della salvezza. La salvezza, infatti, non ha confini, non appartiene a pochi, ma è di tutti coloro che accolgono il messaggio evangelico. Solo Cristo salva: altro nome non c’è sotto il cielo che possa salvare dalla colpa e dalla morte.

Copyright testi (C) Federico Cinti 2020

Immagine tratta dal web

 

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