martedì 11 agosto 2020

Santa Chiara d'Assisi

Seme fecondo nel terreno buono,

la tua fede fruttifica abbondante,

docile Chiara, figlia del perdono

vivificante.

 

Nella speranza d’essere la sposa

di Cristo fosti vergine sorella,

e lo fosti davvero, ardimentosa,

semplice e bella.

 

Puro nel cielo palpita l’ardore

della tua carità, lampada rara

nella notte all’arrivo del Signore,

sorella Chiara.

 

Sempre in soave, in pia contemplazione,

tu servisti instancabile la Chiesa,

tua rupe inespugnabile, difesa,

consolazione.

 

Dona anche a noi, o Trinità beata,

di contemplarti come Chiara un giorno,

in cielo, quando l’anima appagata

farà ritorno.

 

Casalecchio di Reno (Bologna), 11 agosto 2020

Un pensiero su Chiara, la santa che donò tutta la sua vita al Signore, come una delle vergini sagge della parabola evangelica, perché si è fatta sposa ella stessa di Gesù. Anche Piccarda Donati, amica di Dante, nel III canto del Paradiso, accenna a lei, senza tuttavia farne il nome, per estrema reverenza, per l’umiltà che la contraddistinse tutta la vita:

 

«Perfetta vita e alto merto inciela

donna più sù», mi disse, «a la cui norma

nel vostro mondo giù si veste e vela,

perché fino al morir si vegghi e dorma

 

con quello sposo ch'ogne voto accetta

che caritate a suo piacer conforma».

[Par. III 97102]

 

Viene ricordata dal sommo poeta come fondatrice dell’Ordine delle Clarisse, che vegliano e dormono con lo Sposo fino al morire, fino al giorno in cui egli le chiama a sé in Paradiso. Per Chiara il chiostro, la clausura, significò vivere in pienezza ogni giorno nella soave contemplazione, fuori del mondo, eppure per l’intero mondo. Il Signore era il suo tutto, la sua pienezza, la sua ragione di vita.

Chiara è quasi più della vergine saggia, è la lampada stessa che arde senza spegnersi mai, come indica il suo nome, è l’ardore di carità inestinguibile, perché attinge direttamente in Dio il suo olio, spiritalis unctio, come canta l’inno allo Spirito. Chiara è pure il seme che ha trovato il terreno buono in cui fruttificare cento volte tanto, dopo che il seminatore ha gettato la semente.  

in questo giorno d’estate Chiara passa da questa vita alla vita vera. Pregarla e affidarsi alla sua intercessione non è che assumerla come esempio e modello di una vera vita cristiana. Mentre tutto correva a precipizio altrove, ella rimase salda nella fede, nella speranza e nella carità. Aanche oggi abbiamo bisogno del conforto della sua preghiera, oggi che si trova al cospetto della Trinità beata. E allora, sorella Chiara, prega per noi e per il mondo intero.

Copyright testi (C) Federico Cinti 2020

Immagine tratta dal web

Nessun commento:

Posta un commento