lunedì 2 aprile 2018

Nella prima domenica di Pasqua

Per chi ancora non crede che sia vero
dopo i giorni tremendi della prova
nella sua luce splendida il mistero
è risorto dai morti a vita nuova,


ha spalancato nell’abisso nero
del cupo inferno il cuore che ritrova
nella speranza autentica il sentiero
del senso d’ogni cosa e si rinnova


il lieto annuncio che non è finita
tra i supplizi indicibili di un morto
l’eternità promessa della vita,


perché al di là del limite contorto
d’una ragione umana intorpidita
il Figlio dell’Altissimo è risorto!


Casalecchio di Reno (Bologna), 2 aprile 2018



Nella domenica di Resurrezione, che apre il tempo di Pasqua, ricordiamo «il primo giorno dopo il sabato», quello in cui le tre Marie, le pie donne (mi piace molto chiamarle così), vanno al sepolcro a ungere il corpo di Gesù e non lo trovano. Da quel momento in poi il giorno dopo il sabato diviene «dies Domini», ossia il «giorno del Signore». Grandiosa è la domenica celebrata in ricordo della nostra salvezza. Ecco perché mi è parso molto bello, oltre la Messa, poter condividere con la mia famiglia questo momento. Davvero è stata una giornata impegnativa, in cui si è parlato un po' di tutto, ma soprattutto si è stati insieme a condividere qualche cosa di importante. Davvero è festa, davvero non si può restare da soli. Poi è vero, mia nipote si è addormentata sul divano, ma intanto c'era, era con noi, era lì, finché non è scesa la sera, quel momento naturale in cui tramonta il sole, ma la luce di Cristo, la luce che è Cristo, splende per sempre. Ed è il vero lume della ragione, ed è la vera parola che spiega l'uomo all'uomo. E di questo bisogna essere grati.

Copyright (C) Federico Cinti
Immagine:Peter Von Cornelius, Le Tre Marie al Sepolcro


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