Edoardo,
taumaturgo, difensore
della
pace in un’epoca di guerra,
uomo
di Dio, pietoso confessore
della
fede, custode della terra
e
del popolo avuto dal Signore
contro
il mondo implacabile che sferra
i
suoi subdoli attacchi con ardore,
hai
fatto costruire l’abbazia
di
Westminster, al cui interno ora riposa
il
tuo corpo, conclusasi la via,
e
così, santamente, senza posa,
contempli
la maestà meravigliosa
di
Gesù tra l’eterna gerarchia.
Casalecchio
di Reno (Bologna), 5 gennaio 2019
Copyright testi(C) Federico Cinti 2019
Immagine: https://media.evangelizo.org/images/santibeati
Di sant’Edoardo III (1004/1005-1066), re d’Inghilterra, l’agiografia ha
ricamato un ritratto non sempre attendibile, spesso per motivi di opportunità.
Quel che è certo è che egli è stato uomo tanto pio da non rinunciare ogni
giorno alla Messa per la propria edificazione spirituale e per poter assolvere
al meglio il compito che dal Signore gli era stato affidato, ossia di essere
operatore di pace in un’epoca di così sanguinarie guerre per il potere e la
successione. In favore dei poveri del regno abolisce, poi, parte della
tassazione utile a sostenere l’apparato bellico, ma dannosamente gravosa sulle
classi meno abbienti del suo popolo. Pure il suo matrimonio, dovuto
inizialmente alla ragion di Stato, si rivela una salda unione coniugale fondata
sul rispetto reciproco e sull’amore, anche se da esso non nasceranno figli: in
tal modo, infatti, sebbene qualche storico abbia supposto che sia stato un matrimonio
bianco, nondimeno sant’Edoardo è invocato come protettore delle unioni
coniugali difficili e contrastate. La sua devozione lo porta a fare erigere il monastero
di Westminster: in base al voto fatto in gioventù, secondo cui, se fosse
divenuto re d’Inghilterra, sarebbe andato in pellegrinaggio a Roma in segno di
ringraziamento, avrebbe dovuto partire lasciando il Paese sotto la minaccia di
guerre civili; così, interpellato papa Leone IX a riguardo, chiede e ottiene di
poter commutare quel voto in un atto di pietà. Cosa che immediatamente compie,
ripartendo tutto il denaro risparmiato per il pellegrinaggio tra i poveri e
ancora, vendendo alcune sue proprietà, fa costruire per settanta monaci l’abbazia
di Westminster, dove poi saranno conservate, e lo sono fino a oggi, le sue
spoglie mortali assieme a quelle di tutti i re inglesi dopo di lui.
Copyright testi(C) Federico Cinti 2019
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