Hai patito dal tuo persecutore
ogni tipo di strazio, di tortura
pur di restare candida nel cuore,
mantenendoti salda casta pura
per il tuo sposo, per il tuo Signore,
la cui fede ti ha resa più sicura
nella testimonianza, il cui amore
ti ha fatto forte, senza più paura,
fino a vincere impavida la morte,
Agnese, santa vergine prudente,
che ora vivi nel cielo, nella corte
serena di Dio Padre onnipotente,
e godi senza fine della sorte
più lieta in paradiso eternamente.
Casalecchio di Reno (Bologna), 21 gennaio 2019
Molto
antiche sono le notizie del martirio della giovanissima Agnese, nobile romana,
martirizzata a soli tredici anni nel periodo più travagliato del Cristianesimo
antico, forse durante l’impero di Valeriano (tra il 258-260) oppure al tempo
della persecuzione di Diocleziano (304). È proprio l’antichità delle fonti a
rendere certe le virtù eroiche di questa vergine, che ha donato tutta la sua
breve vita all’unico, vero sposo, a Gesù, come nella parabola le vergini
prudenti con le lampade accese. Ha patito molti e inutili tormenti, ma nondimeno
ha resistito senza paura, fino a effondere il suo sangue a seguito del taglio
della gola, come un agnello sacrificale. Da qui deriva, infatti, il suo nome,
perché Agnese questo significa, ‘pura’, ‘santa’, e ha la stessa etimologia
della parola ‘agnello’. In un’epoca come la nostra di traversie ideologiche e
di persecuzioni a tutti i livelli, l’esempio di Agnese rifulge splendido davanti
a noi, perché non esiste né può esistere un’età per appartenere al Signore. E
per questo bisogna pregare ed essere sempre pronti a testimoniare la nostra
fede, proprio come Agnese.
Copyright testi(C) Federico Cinti 2019
Immagine: sant'Agnese in un vecchio santino della Gioventù Femminile Cattolica Italiana di Milano - da raccolta privata
Nessun commento:
Posta un commento