si stempera soavissima. Nel vento
un sollievo di pace. L’armonia
angelica s’allieta a quell’evento.
La Regina è tra loro. Ecco Maria
raggiungere il suo pieno compimento
tra le braccia del Figlio. Dolce e pia
quell’unione inscindibile. È un momento
d’eterna carità, di puro amore.
Ora è lì, Madre nostra, Madre santa,
Madre del suo Unigenito Signore.
Noi la preghiamo. L’anima s’ammanta
d’una speranza certa. Il nostro cuore
la implora, il nostro spirito la canta.
Casalecchio di Reno (Bologna), 15 agosto 2019
In questo giorno
solennissimo, a metà a agosto, celebriamo l’assunzione in corpo e anima della
Madre di Dio. Maria è l’unica ad avere avuto questo privilegio assieme al
Figlio. Era stata preservata dalla macchia originale, ha condiviso la sorte di
incorruttibilità anche nel corpo di Gesù. Il 1° novembre 1950 papa Pio XII
proclama solennemente il dogma dell’Assunzione di Maria, ma non è
un’imposizione dall’altro, bensì il riconoscimento della fede popolare che già
dal IV secolo aveva creduto a questa verità. Maria era vissuta tutta in Dio.
nelle parole del Magnificat, che oggi si legge come pagina del Vangelo,
ella mette sempre in primo piano ciò che il Signore ha fatto per lei, la sua
grandezza, la sua potenza. Lei si definisce umile serva del Signore: questo è
il suo sì, questa è la grandezza di Maria, che non è annullamento di sé, ma
sentirsi parte attiva del disegno che Dio ha per l’umanità intera. Quel
cantico, non a caso, apre la dimensione pubblica della Vergine nella
visitazione a Elisabetta: sta portando, tabernacolo vivente, Gesù a tutti gli
uomini e a tutte le donne e non solo del suo tempo, ma di tutte le generazioni,
quelle generazioni che la diranno beata. L’assunzione di Maria in corpo e anima
giustifica pienamente il fatto che ella appaia in diverse epoche e in diversi
luoghi, Madre di pace, aiuto dei cristiani, salute degli infermi, Regina del
cielo, tanto per ricordare qualche litania lauretana. Oggi è grande festa,
anche se per molti è semplicemente Ferragosto, le antiche feriae Augusti
per celebrare la magnificenza dell’imperatore (vale a dire del potere
politico). Maria magnifica l’umiltà dell’ancella dell’Altissimo, come dice
Dante «Vergine madre, figlia del tuo figlio, / umile e alta più che creatura, /
termine fisso d’eterno consiglio» (Par. XXXIII 1-3). C’è davvero da
gioire, oggi, c’è davvero da fare festa con gli angeli per Maria.
Copyright testi (C) Federico Cinti 2019
Immagine: Tiziano - Assunta - particolare. Fonte: Wikipedia
Immagine: Tiziano - Assunta - particolare. Fonte: Wikipedia
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