Nel giardino dei santi, in Paradiso,
tra la luce più candida il tuo fiore
risplende, Rosa, come il tuo sorriso,
presso il Signore.
Hai amato Maria più d’ogni cosa,
Madre nostra e del nostro Salvatore,
consacrandoti a lei vergine, Rosa,
piena d’amore.
Nessuno da Gesù ti ha mai diviso,
Rosa, colma come eri di stupore
per la sua carità, di cui s’è intriso
tutto il tuo cuore.
Ora sei nella gloria più radiosa
del Cielo, accanto al nostro Redentore,
Rosa, più bella di qualsiasi rosa,
nel tuo fulgore.
Casalecchio di Reno (Bologna), 23 agosto 2019
Tutta la vita di
Isabel Flores, nata a Lima in Perù da Gaspare Flores e Maria Oliva il 20 aprile
1586, è uno straordinario dono alla Madre di Dio. Fin da piccola, per la sua
mirabile bellezza, viene chiamata Rosa, che in fondo altro non è se non uno
degli attributi della Vergine, rosa mystica. Eppure lei, in tenera età,
se ne lamenta e chiede in preghiera davanti alla Madonna del Santo Rosario: «Perché
mai io sola fra tutti non porto il nome impostomi nel Battesimo? E quello che
porto non mi viene forse dato per impulso di vanità?». E la Regina celeste,
apparendole, subito le risponde: «Il mio divin Figlio approva il nome di Rosa,
ma vuole che vi si aggiunga il mio. Perciò, d’ora innanzi, ti chiamerai Rosa di
santa Maria». Così, all’età di cinque anni, emette il voto di perpetua
verginità alla sempre Vergine, anch’ella entrata nel tempio all’età di tre
anni. Col tempo questo suo desiderio si fa sempre più pressante e vuole entrare
tra le clarisse di Lima. Durante il tragitto, chiede al fratello che
l’accompagna di salutare per l’ultima volta la Vergine del santo Rosario nella
chiesa di san Domenico. In ginocchio davanti a Maria non riesce più ad alzarsi
e comprende che un’altra sarebbe stata la sua destinazione, non tra le
clarisse, ma tra le terziarie domenicane. E così avviene: il 10 agosto 1606, in
quella stessa cappella, veste l’abito delle terziarie domenicane. Da quel
giorno in avanti si sottopone a un ritmo di preghiera, dodici ore al giorno, e
di lavoro, dieci ore, riservando al riposo solo due ore. In più non si
risparmiava nella penitenza. Proprio questo regime di vita e la penitenza
consumano nell’amore il suo corpo e lascia questo mondo per il Paradiso il 23
agosto 1617. Copyright testi (C) Federico Cinti 2019
Immagine:Santa Rosa da Lima - di Claudio Coello - [2], Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=660911 fonte_Wikipedia
Nessun commento:
Posta un commento