d’accogliere il padrone al suo ritorno:
veglia la notte, nella notte oscura,
finché illumina l’alba ogni contorno;
di nulla teme mai, non ha paura
se si sente un pericolo dintorno,
ma prega infaticabile con cura,
finché la luce gli rischiara il giorno.
Dov’è il nostro tesoro, è il nostro cuore,
dice Gesù ai discepoli del regno
di cui incommensurabile è il valore,
se accogliamo lo Spirito, sostegno
unico in questa vita di torpore,
per scoprire la via del suo disegno.
Casalecchio di Reno (Bologna), 11 agosto 2019
Molto intensa
l’espressione con cui Gesù chiama i suoi, «piccolo gregge»: dà il senso del
rapporto che istituisce con chi ama e con chi lo ama. Quando il gregge sta col
pastore buono, non ha nulla di cui temere. Eppure, viene anche il tempo in cui
il pastore del gregge, come il padrone di casa, si deve assentare. È l’immagine
di quando attraversiamo momenti bui, oscuri: il rischio di cadere nel sonno,
nel torpore è alto. Per questo bisogna vegliare con la lampada accesa, come le
vergini sagge, per essere pronti al ritorno del Re della storia. Il sonno è una
tentazione in cui sono incorsi anche gli Apostoli sul Monte degli Olivi. Gesù
ha perdonato la loro fragilità, pur chiedendo molto di più, chiedendo la vita
in termini di impegno costante nella predicazione e della costruzione del regno
fino all’effusione del sangue. E questo perché bisogna imparare a dare il
giusto peso alle cose, bisogna capire che a possedere i beni del mondo si
finisce per essere posseduti da essi. Il tesoro vero è nei cieli: là deve essere
il nostro cuore, perché quello è il tesoro che non ci verrà più tolto. Certo,
ci vuole fede, che è «fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si
vede». Gesù sa di domandare tanto, ma ciò che ci dà in contraccambio è molto di
più, è cento volte quaggiù e l’eternità. Ecco allora la necessità di pregare
sempre, senza stancarsi mai: questo è l’antidoto alla corruzione dell’anima e
alla paura di non esserne capaci, di essere giudicati, di aver sbagliato tutto.
Il Signore è con chi lo cerca e gli ripete: «Non avere paura», perché la notte
finisce, perché all’alba sarò con te. E lo è veramente.
Copyright testi (C) Federico Cinti 2019
Immagine da: https://www.consolata.org
Nessun commento:
Posta un commento