lunedì 21 gennaio 2019

Sant'Agnese vergine e martire

Hai patito dal tuo persecutore
ogni tipo di strazio, di tortura
pur di restare candida nel cuore,
mantenendoti salda casta pura

per il tuo sposo, per il tuo Signore,
la cui fede ti ha resa più sicura
nella testimonianza, il cui amore
ti ha fatto forte, senza più paura,

fino a vincere impavida la morte,
Agnese, santa vergine prudente,
che ora vivi nel cielo, nella corte

serena di Dio Padre onnipotente,
e godi senza fine della sorte
più lieta in paradiso eternamente.

Casalecchio di Reno (Bologna), 21 gennaio 2019

Molto antiche sono le notizie del martirio della giovanissima Agnese, nobile romana, martirizzata a soli tredici anni nel periodo più travagliato del Cristianesimo antico, forse durante l’impero di Valeriano (tra il 258-260) oppure al tempo della persecuzione di Diocleziano (304). È proprio l’antichità delle fonti a rendere certe le virtù eroiche di questa vergine, che ha donato tutta la sua breve vita all’unico, vero sposo, a Gesù, come nella parabola le vergini prudenti con le lampade accese. Ha patito molti e inutili tormenti, ma nondimeno ha resistito senza paura, fino a effondere il suo sangue a seguito del taglio della gola, come un agnello sacrificale. Da qui deriva, infatti, il suo nome, perché Agnese questo significa, ‘pura’, ‘santa’, e ha la stessa etimologia della parola ‘agnello’. In un’epoca come la nostra di traversie ideologiche e di persecuzioni a tutti i livelli, l’esempio di Agnese rifulge splendido davanti a noi, perché non esiste né può esistere un’età per appartenere al Signore. E per questo bisogna pregare ed essere sempre pronti a testimoniare la nostra fede, proprio come Agnese.   

Copyright testi(C) Federico Cinti 2019 
Immagine: sant'Agnese in un vecchio santino della Gioventù Femminile Cattolica Italiana di Milano - da raccolta privata

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