giovedì 3 gennaio 2019

Santissimo nome di Gesù


Nel tuo nome, Gesù, c’è la salvezza,
perché soltanto tu sei il Salvatore;
nel tuo nome, Gesù, c’è la dolcezza
del perdono, che è il balsamo del cuore;

nel tuo nome, Gesù, c’è la bellezza
dell’universo amato dal Creatore;
nel tuo nome, Gesù, c’è la grandezza
del Padre buono e del Consolatore;

nel tuo nome, Gesù, nel mondo intero
si piega ogni ginocchio, ogni creatura
proclama nel tuo nome ciò che è vero;

nel tuo nome, Gesù, questa natura
umana può conoscere il Mistero
infinito di Dio senza paura.

Casalecchio di Reno (Bologna), 3 gennaio 2019
Con quanta fede e con quanta ragione Simon Pietro, pieno di Spirito Santo, proclama dopo la Resurrezione del Signore: «non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo in cui è stabilito che possiamo essere salvati» (At 4,12)! Ed è veramente così, perché il nome di Gesù, imposto direttamente da Dio al figlio nascituro di Maria per mezzo di Gabriele, significa proprio «Dio è salvezza» o «Dio salva». Ecco dunque che l’essenza stessa di Gesù è quella di essere il Salvatore, il Redentore degli uomini. Nel suo nome i Discepoli guariscono i malati e scacciano i demoni, secondo il racconto evangelico: «i settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: “Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”» (Lc 10,17). Ed è davvero così, è davvero come scrive Paolo ai cristiani di Filippi nel mirabile inno cristologico: «Per questo Dio l'ha esaltato / e gli ha dato il nome / che è al di sopra di ogni altro nome; / perché nel nome di Gesù / ogni ginocchio si pieghi / nei cieli, sulla terra e sotto terra; / e ogni lingua proclami / che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre» (Fil 2,9-11). Per questo è giusto celebrare il nome di Gesù, come già dal XIV secolo si comincia a fare per impulso di san Bernardino da Siena, perché la salvezza nostra e di tutti gli uomini non può venire che da colui che si è definito «via, verità e vita» e anche «la porta delle pecore» perché «se uno entra attraverso di me, sarà salvo» (Gv 10,7b.9). Prima di Gesù l’unico nome era quello di Dio, nome che non si poteva nemmeno pronunciare; ma il Figlio non solo lo ha reso pronunciabile, chiamandolo Padre; ma, essendone la gloria vivente, la manifestazione visibile, lo ha reso pure conoscibile, per quanto è possibile ovviamente agli uomini conoscere il mistero infinito di Dio. ma a noi basta il nome di Gesù. 
Copyright testi(C) Federico Cinti 2019 
Immagine: Monogramma IHS, con angeli inginocchiati, in cima all'altare maggiore, Chiesa del Gesù, Roma. Fonte:Wikipedia - https://en.wikipedia.org/wiki/Holy_Name_of_Jesus

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