domenica 11 febbraio 2018

Alla Madonna di Lourdes

Nella grotta dell'anima, dal fondo
del cuore rifiorisce la speranza
come dono dolcissimo del mondo
smarrito tra le tenebre in cui avanza,

un'acqua viva sgorga dal profondo
a effondere ogni grazia in abbondanza
in chi si riconosce sitibondo
nel suo errare, in chi avverte la mancanza

del vero bene, in chi umile e pentito
tra le braccia materne di Maria
offre se stesso e quello che ha patito

ritrovando la gioia e l'armonia,
e così rinnovato, convertito
da Gesù, può riprendere la via.

Casalecchio di Reno (Bologna), 11 febbraio 2018

Oggi ricorre il CLX anniversario della prima apparizione della Madonna a Lourdes. Mi fa una certa impressione pensare che, centosessant'anni fa, quando la scienza e la tecnica di stampo positivista impazzavano in tutt'Europa nell'assurda e ideologica convinzione di spazzare via i retaggi superstiziosi (per non dire religiosi) e portare finalmente la luce nelle povere menti obnubilate da una stanca tradizione, la Vergine Maria appare a una giovane, Bernadette Soubirous, povera e di scarsa cultura, senza chiederle altro se non di tornare in quel luogo, la grotta di Massabielle, per quindici giorni. E Bernadette risponde sì, un sì che fa eco a un altro sì, così semplice e fiducioso. Insomma, in quella grotta si riscopre la purezza e la bellezza del messaggio evangelico, anzi il Vangelo stesso. Bernadette, che non sapeva fosse la Madonna la Signora che le era apparsa, la chiamava Aqueró, che nel  suo dialetto significa Quella là. E la Signora non le promise la felicità in questo mondo, ma nell'altro. Non guarì Bernadette dai suoi mali fisici, ma senz'altro le diede la forza e la capacità di affrontare il dolore, la malattia e anche le avversità e il disprezzo di certuni, come la superiora del convento di Nevers.
Oggi è anche il giorno che san Giovanni Paolo II ha dedicato al malato, sicuramente ricordando i benefici che la fede concedono ai pellegrini che si recano al santuario della Vergine di Lourdes. Chi va là è, infatti, come se guarisse da se stesso, non dalla malattia, è come se trovasse l'accettazione vera che ogni attimo della propria esistenza è vita e per questo è degno d'essere vissuto. Ecco, allora, che nella fonte che Bernadette ritrova, scavando nella terra, vi è il segno del battesimo, del rinnovamento, della vera appartenenza a Dio.


Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: La grotta di Lourdes; foto di A.M., scattata il 6/9/2013.

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