mercoledì 7 febbraio 2018

La luna tra le stelle di Saffo, in versione trilingue


Saffo, fr. 34 Voigt

ALA NÒT

Äl strèl d atåuren a la bèla lóṅna
i arpiâten la sô luṡ, acsé un pô pr ån,
quand lî l’arlûṡ in zîl pió lósstra e péṅna
só l månnd intîr...




Saffo, fr. 34 Voigt

ἄστερες μὲν ἀμφὶ κάλαν σελάνναν
ἂψ ἀπυκρύπτοισι φάεννον εἶδος,
ὄπποτα πλήθοισα μάλιστα λάμπηι
γᾶν ...
ἀργυρία




Saffo, fr. 34

Gli astri che attorniano la bella luna
di nuovo celano il lucente aspetto,
quando risplende nel suo colmo piena
sopra la terra


Questa mattina, terminate finalmente le lezioni, mi sono dedicato all'esecuzione di un famosissimo frammento della mia bella Saffo (630 - 570 a.C ca.), il fr. 34 Voigt. L'amico Paolo mi ha sostenuto in quest'impresa, assecondando il mio desiderio di leggerlo prima in bolognese (nella mia traduzione, presa sempre dal "Parnaso"), poi nell'originale greco e infine nella mia resa italiana (uscita da poco per i tipi della Rusconi: Saffo, Poesie, frammenti e testimonianze, introduzione, nuova traduzione e commento a cura di C. Neri e F. Cinti, Rusconi, Rimini 2017). Dico "mia Saffo" perché ci lavoro da quando ero al Minghetti, al liceo. Avevo anche pensato di fare una tesi sui suoi frammenti, un po' come Pascoli si era laureato con una tesi su Alceo. Poi, si sa, le cose vanno sempre come vogliono loro, mai come vuoi tu; però i sogni, alle volte, si realizzano: basta solo un po' di pazienza e di costanza. Col tempo, infatti, ho fatto anche alcune traduzioni in bolognese, il "non plus ultra" insomma. 


Questa mattina, ricordavo prima, mi ha aiutato Paolo, perché lo studente che di solito mi coadiuva in queste mie follie, Carlo, era impegnato. Oh, del resto, va bene condividere per quanto è possibile le proprie passioni con i ragazzi; ma, quando non si può, bisogna proprio arrendersi all'evidenza. Così, ci siamo rintanati non so dove e abbiamo fatto il video, credo anche decente. Lascerò giudicare ai miei venticinque lettori, per dirla con Manzoni, la qualità del tutto. 

Ah, già, quasi dimenticavo, che al v. 4 ho accolto una delle tante integrazioni possibili. Oh, in qualche modo si dovrà pur concludere il frammento... ecco, la suggestione del frammento è proprio questa, che non si sa come vada a finire il testo e allora è come se quelle poche parole rimaste, quei pochi versi o strofe illuminassero, anche per un momento solo, il buio eterno dell'oblio in cui autore, poesia, epoca storica che l'hanno prodotto sono caduti. Sarà questo il fascino di tanta poesia antica in un'epoca, come la nostra, di cui restano a volte solo frustuli, brandelli, frammenti appunto.

Copyright testi e video (C) Federico Cinti 2018
Immagine: dipinto pompeiano detto Saffo, Wikipedia



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