lunedì 26 marzo 2018

E oggi sto così

E oggi sto così, come in attesa
di non so chi, che accada qualche cosa,
ma che cosa non so. Tutto mi pesa,
tutto, in questa mia stanza silenziosa,


per l’aria immota, senza tempo, arresa
a qualche fantasia, tinta di rosa
dentro l’azzurra lontananza, appesa
a un sogno senza fine, senza posa.


Oggi resto così, resto da solo,
sul confine dei mondi, sulla sfera
perfetta delle idee, qui, nel crogiuolo


lento dell’ora, in una primavera
giunta come per sbaglio, e mi consolo
prima che torni rapida la sera.


Casalecchio di Reno (Bologna), 26 marzo 2018


E quest'inerzia, oggi, che cos'è mai? Avrei voglia di fare cento cose e ne faccio a malapena una. Non so: il pomeriggio pare essersi un po' rasserenato e riscaldato, ma io me ne resto qui, me ne resto a leggere qualche cosa che poco o nulla m'interessa. Incespico a ogni parola, quasi scivolo pensando ad altro, sospeso tra qualche ricordo, come una nuvola rosa nel limpido dell'aria tersa. Eppure è un'inerzia strana, forse dovuta allo sfasamento dell'ora legale, che tutti gli anni ci affligge per un po' di luce in più, come se poi le giornate non si allungassero lo stesso da sole in modo naturale. Ma la scienza è artificio, come del resto l'arte, e ha bisogno di manifestarsi in qualche modo o misura, incidendo anche sulle minuzie della vita quotidiana. e il giorno si fa bello e nel ricordo anche di più, come quella volta in piazza Malpighi in cui il turchino del cielo vestiva una trina di rosa. Ah, fantasie di poeti, che vedono sempre quello che non c'è e poi non vedono, o non vogliono vedere, il grigiore del reale. Non so: mi sento così, solo con queste quattro cose da fare, che poi non faccio per inerzia. E il pomeriggio cade nella sera.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: piazza Malpighi a Bologna, foto di VN

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