lunedì 9 aprile 2018

Annunciazione del Signore, alle Lodi mattutine

O LUCE DI SALVEZZA,

O luce di salvezza,
con te l'angelo porta
la parola alla Vergine
che rinnova la Terra.

Chi nasce quale eterno
Figlio d'eterno Padre,
soggetto adesso al tempo,
sceglie una madre umana.

La vittima espiatrice
si lega al nostro corpo
per sciogliere le colpe
col sangue suo innocente.

Verità fatta carne
all’ombra della Vergine
perché i puri ti vedano,
della tua luce riempici.

E tu che umile dici
son La serva di Dio,
ora regina in cielo
proteggi i tuoi fedeli.

Gesù, a te gloria, nato
da madre sempre vergine,
al Padre e al santo Spirito
per i secoli eterni.
Amen.




O LUX, SALÚTIS NÚNTIA

O lux, salútis núntia,
qua Vírgini fert Angelus
complénda mox orácula
et cara terris gáudia.

Qui Patris aetérno sinu
aetérna Proles náscitur,
obnóxius fit témpori
matrémque in orbe séligit.

Nobis piándis víctima
nostros se in artus cólligit,
ut innocénti sánguine
scelus nocéntum díluat.

Concépta carne Véritas,
umbráta velo Vírginis,
puris vidénda méntibus,
imple tuo nos lúmine.

Et quæ modésto péctore
te dicis ancíllam Dei,
regína nunc caeléstium,
patróna sis fidélium.

Iesu, tibi sit glória,
qui natus es de Vírgine,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna saecula.
Amen.


Oggi, che è il 9 aprile, la Chiesa recupera la solennità dell'Annunciazione del Signore, che sarebbe il 25 marzo. Quest'anno avrebbe finito per coincidere con la Domenica delle Palme e allora si è reso opportuno lo slittamento, diciamo così. del resto, come non si può non festeggiare per questo fatto grandioso della storia della salvezza degli uomini? L'arcangelo Gabriele raggiunge Maria, una giovane di Nazareth, e le annunzia che sarà la madre del Salvatore del mondo. Ha dell'incredibile, certo; ma, come scriveva Tertulliano, «credo quia absurdum»! C'è proprio da stupire e da gioire per la pietà che Dio ha avuto per noi. Trovo sempre negli inni liturgici delle ore tesori di inestimabile bellezza per cantare i misteri della nostra vita cristiana, da affiancare ovviamente alla lettura delle Sacre Scritture. Per questo ho tradotto l'inno delle lodi mattutine e lo propongo alla lettura. Ci tengo anche a dire che la traduzione di un testo non è mai operazione meccanica. Dal momento che qualche cosa si perde sempre, ho provato a usare un metro che in qualche modo s'avvicinasse al ritmo dell'originale, pur nella consapevolezza che il testo finale sarebbe stato comunque qualche cosa di diverso e di autonomo. In altre occasioni avevo tentato con l'endecasillabo, mentre in questa provo con il settenario. Vivo queste traduzioni come un vero e proprio esercizio spirituale.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Federico Barocci, Annunciazione, S. Maria degli Angeli, Assisi


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