domenica 29 aprile 2018

Nella V Domenica di Pasqua

Bisogna rimanere nel Signore,
come restano i tralci nella vite
feconda, di cui il Padre è agricoltore,
perché è il Figlio obbediente, umile, mite


l’unica vera vite, nel cui amore
si risanano tutte le ferite
del nostro essere fragile, del cuore
disorientato, delle nostre vite


superficiali: occorre rimanere
in Gesù senza avere più paura
degli altri e di noi stessi per avere


quell’infinita gioia duratura,
quella felicità che fa vedere
già qui la gioia che sarà futura.


Casalecchio di Reno (Bologna), 29 aprile 2018



Una delle parole che più ricorre nella pericope (estratto) evangelica di oggi è senza dubbio il verbo «rimanere», ripetuto per ben sei volte (anzi, potremmo dire sette, se aggiungiamo il versetto del canto al Vangelo). Gesù afferma con forza che bisogna che gli uomini rimangano in lui, come lui in loro, nello stesso rapporto in cui il Padre è con lui che è il Figlio. Per rendere la sua affermazione più efficace e vivificante, usa l'immagine della vite, che già era stata utilizzata nella tradizione veterotestamentaria dai profeti. Il popolo d'Israele era la vigna che Dio aveva piantato e che aveva personalmente curato perché desse molto frutto e frutto buono. Ora Gesù dice di più, perché dice: «Io sono», che è il nome che Dio da di sé sul Sinai a Mosè, «la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore». Per essere veri discepoli di Gesù, che è Dio come il Padre e nel Padre, bisogna rimanere in lui ed essere suoi tralci, a dire in fondo che non c'è altro modo per vivere veramente la vita cristiana se non in un rapporto dinamico tra noi e Gesù e tra noi e noi, intesi come persone. In questo rapporto, poi, si sperimenta fin d'ora la vita eterna del regno di Dio, che non è qualche cosa che dovrà venire e che si otterrà dopo, ma è già realizzata adesso, nel presente, per chi vive con sincerità la parola del Signore. In altre parole, Gesù ci suggerisce il modo più diretto per essere felici adesso, senza se e senza ma, a dispetto di chi pensa che essere cristiani altro non sia che una condizione di rinunce. Insomma, rimanere in Gesù cambia notevolmente, e soprattutto in meglio, la vita, nostra e altrui.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Verzenay Vineyards, Joe deSousa, Flickr




Nessun commento:

Posta un commento