giovedì 15 novembre 2018

A sant'Alberto Magno, vescovo e dottore della Chiesa



Alberto Magno, vescovo e dottore
universale della santa Chiesa,
hai speso ogni energia per il Signore
che ha soddisfatto in cielo ogni tua attesa;

Alberto, nella tua predicazione
hai mostrato con lucida evidenza
il legame che unisce la ragione
alla fede, la scienza alla sapienza;

Alberto, tu nel libro squadernato
davanti a tutti noi della natura
hai scoperto l’amore sconfinato
di cui ci parla Dio nella Scrittura;

Alberto, fiamma viva di dottrina,
che hai insegnato con animo sincero
in questa nostra vita pellegrina
a cercare la via verso il Mistero,

porta ancora la luce della grazia
all’umano intelletto oggi smarrito,
perché soltanto in Dio si placa e sazia
il nostro desiderio d’infinito.

Casalecchio di Reno (Bologna), 15 novembre 2018
 All’ordine dei domenicani appartiene sant’Alberto Magno (1206-1280), cui venne dato l’appellativo di Doctor universalis oltre, ovviamente, a quello di Magnus, ossia il grande, e che fu maestro di un altro dei geni indiscussi del XIII secolo e di tutta la cristianità, vale a dire san Tommaso d’Aquino. La grandezza di Alberto sta nell’avere indagato senza stancarsi mai il libro della natura, che come dice Dante «per l’universo si squaderna» (Par. XXXIII 87), e il profondo mistero di Dio nella perfetta rivelazione della Sacra Scrittura. In lui si fondono mirabilmente scienza umana, nella rivisitazione dell’aristotelismo, e sapienza divina, nello studio di quella dimensione metafisica e teologica che fa sì che anche la fede sia realmente un atto di ragione. Per questo Pio XII lo dichiara nel 1941 patrono dei cultori delle scienze naturali (era stato beatificato nel 1622 da papa Gregorio XV e da papa Pio XI proclamato santo e dottore della Chiesa nel 1931). A questa dimensione dottrinale e culturale Alberto aggiunge anche l’impegno pastorale, perché fu provinciale dell’ordine domenicano per il nord della Germania e, seppur per breve tempo, vescovo di Ratisbona nel 1260. La sua è un’eredità grande, perché c’insegna a vedere l’universo intero come l’atto dell’amore di Dio e amore stesso per Dio cui sempre tutto tende. Il sommo poeta lo ricorda nel cielo del sole, degli spiriti sapienti, assieme proprio al suo discepolo prediletto, Tommaso, che lo presenta: «Questi che m'è a destra più vicino, / frate e maestro fummi, ed esso Alberto / è di Cologna, e io Thomas d'Aquino» (Par. X 97-99). Le sue spoglie mortali riposano nella chiesa parrocchiale di sant’Andrea a Colonia.  
Copyright testi(C) Federico Cinti 2018 

Immagine: Ritratto di Sant'Alberto Magno trovato in una miscellanea manoscritta del XIV secolo - Fonte: http://albertusmagnus.uwaterloo.ca/ - University of Waterloo

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