giovedì 1 novembre 2018

La solennità di Tutti i Santi



Sull’esempio di chi ci ha preceduto
nel costruire con letizia il regno
del Signore Gesù, di chi ha vissuto
sempre la propria fede con l’impegno
           
di chi tutto ha donato e ricevuto
come grazia incessante, come segno
di vera libertà, dell’assoluto
amore per Dio e gli altri, come pegno

di ciò che eccede tutti i desideri,
dopo avere compiuto la missione
nel mondo per le vie, lungo i sentieri,

la Chiesa onora nella comunione
dei santi il più profondo dei misteri,
il dono della nostra redenzione.

Casalecchio di Reno (Bologna), 1 novembre 2018


C’è veramente di che essere lieti nel celebrare la solennità di tutti i santi, perché è come se il cielo s’aprisse a noi, che siamo ancora in via, per mostrarci la nostra vera casa, cui dobbiamo tendere. È uno squarcio d’infinito che possiamo contemplare, pur nei nostri limiti terreni, sin d’ora, a cui dobbiamo essere sempre pronti, con la lampada accesa in mano, perché non sappiamo quando il Signore verrà a chiamarci per donarci la sua gioia. I santi vivono già questa realtà, che è quella per cui tutti noi siamo stati creati e per cui dobbiamo vivere, anche se alle volte tutto sembra andare in direzione contraria. E va così, forse, perché non ci fidiamo abbastanza delle parole di Gesù, perché la nostra fede vacilla. Ma i santi sono sempre con noi a ricordarci che è possibile vivere come il Signore ci chiede. Oggi, quindi, è un giorno di letizia vera, senza schermi, perché ormai non vediamo più come in uno specchio, ma a faccia a faccia la realtà che ci è stata rivelata da Dio stesso, il Paradiso cui siamo chiamati. Ecco, è questa la comunione dei santi in cui professiamo di credere nel Simbolo degli Apostoli, la profonda unità che c’è tra noi e gli amici di Dio. E il giogo è soave, se non abbiamo più paura di essere cristiani veri.


Copyright testi(C) Federico Cinti 2018  
Immagine: Genova -Mus.S.MariaCastello -L.Brera -PalaOgnissanti -1513 Fonte: Cathopedia

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