domenica 4 novembre 2018

NEL SILENZIO DEL GIORNO

Questo è novembre, l’uggia nel grigiore
umido di cui è pieno ogni momento,
l’intirizzirsi rapido del cuore
al sibilo indicibile del vento,

questo è l’autunno torbido, incolore,
simile a un vecchio, sudicio indumento
incomodo, indicibile torpore
d’un tempo senza vita o sentimento,

è il giorno senza sole in agonia
tra la stanchezza che non trova pace
nell’ansia del mattino, sulla via

del ritorno, dell’anima che tace
sopita nella strana fantasia
di tutto per un attimo incapace.

Casalecchio di Reno (Bologna), 3 novembre 2018



Il tempo di questi giorni mi mette una certa malinconia: pioggia, grigio, nebbia, suoni lontani e ovattati, voglia di starsene al caldo e all'asciutto. e poi il pensiero dei morti, del cimitero, di chi ci ha lasciati per sempre. Il cuore si ferma a meditare sulle cose, presenti e passate, attende che queste giornate se ne vadano via presto. eppure, non so perché, hanno qualche cosa in sé di indicibilmente bello, come se ci si guardasse allo specchio e si trovasse qualche cosa che non si sperava ci fosse. anche in un cielo torbido, forse nella memoria, si trovano squarci poetici, in cui la fantasia vaga, pur non essendo in grado di fare nulla. E riemergono le età passate, i giorni senza età vissuti non si sa più quando, lungo la solita stradina dietro casa, che si percorre ogni giorno. Sì, tutto si manifesta in una dimensione diversa, inaspettata. Non dico che sia una gioia, ma una sorpresa sì, come tutto ciò che colpisce la nostra immaginazione, perché riapre in noi quel che sembrava sopito o dimenticato per sempre. Tutto si riapre, si squaderna, nel grande libro della nostra vita.

Copyright (C) testi Federico Cinti 2018
Immagini: Google immagini



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