Un salto fuori, nella luce gialla
di un giorno nuovo, anzi di un giorno antico,
simile a volo lieve di farfalla,
un salto dove termina il torpore
d’un mondo che non amo, che non dico
privo di vita, privo di calore,
un salto dove poi si riconforta
il cuore stanco, come rinfrancato
dopo l’inverno, dopo l’aria morta,
tra i fiori ancora timidi del prato.
Casalecchio di Reno (Bologna), 8 marzo 2018
Finalmente, è proprio il caso di dirlo, una giornata che assomiglia vagamente alla primavera: un'aria mite, un sole limpido e delicato, le persone meno frettolose per la strada o sotto i portici, i fiori del prato... già, proprio i fiori mi hanno colpito, questa mattina, nella mia facoltà immaginativa. Mi hanno detto che c'erano gli occhi della Madonna, quei fiorellini semplici e aggraziati, color di cielo. Nella mia fantasia di bambino è riemerso il verde dei prati, il celeste di quei fiori, il bianco delle margherite. Insomma, un po' di commozione mi è venuta: inutile negarlo. E non sopporto proprio, no, non lo sopporto, l'inverno greve e torbido: mi mette proprio una tristezza cupa dentro il cuore. Mi è poi sovvenuto quel che canta il mio Pascoli nell'"Aquilone": "C'è qualcosa di nuovo, oggi, nel sole, / anzi d'antico". Già, c'è lo stupore per la novità che si vive nel momento, c'è il ritrovare quel che sempre è esistito nel tepore quasi primaverile di un giorno di sole inaspettato eppure tanto atteso. e dire che ero all'Ospedale Maggiore di Bologna per una visita di controllo...
Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Gli occhi della Madonna; Veronica persica.
Un presentimento d8 primavera che ci conforta: grazie, Federico!
RispondiEliminaLeggevo proprio oggi Orazio, a scuola, e la sensazione del ritorno della primavera, dopo lo scioglimento della neve, è stata una folgorazione. Perché sì, in fondo è verissimo, esistono cicli della natura più o meno fissi e nulla è così bello, per me, come la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, quando le temperature cominciano a farsi più miti, quando le giornate si allungano progressivamente, quando diventa un piacere uscire anche solo per una passeggiata. Insomma, non a caso la primavera è la più bella stagione.
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