Eri medico, Luca, per sanare
le malattie degli uomini e il Signore
ti ha chiamato magnanimo a narrare
il suo santo Vangelo dell’amore;
eri pittore, Luca, per ritrarre
la bellezza infinita del creato
e il Creatore ti ha scelto per attrarre
al suo disegno l’uomo sfiduciato;
eri storico, Luca, delle azioni
della realtà di questo mondo inquieto
e Cristo tra i suoi primi testimoni
ti ha inviato a dare il proprio annuncio
lieto;
eri già santo, Luca, in compagnia
degli Apostoli ardenti della Chiesa
con la beata Vergine Maria
di cui fosti il custode e la difesa,
e adesso ci sostieni nella fede
nel Signore Gesù, nel Padre buono,
nello Spirito Santo che procede
da lui per elargirci ogni suo dono.
Casalecchio di Reno (Bologna), 18 ottobre 2018
A
Bologna il giorno di san Luca è preso molto seriamente, perché attribuita a
tale santo è la sacratissima icona della Beata vergine Maria con Bambino, attribuita
proprio a Luca evangelista. Che Luca fosse pittore è tradizione molto antica,
tant’è vero che oltre all’icona venerata nel Santuario appunto della Madonna di
San Luca se ne conserva un’altra a Roma in Santa Maria Maggiore. Va da sé che
per i bolognesi l’icona e la Basilica appartengono all’identità della città:
quando ognuno di noi torna a casa da un viaggio, infatti, la prima cosa che
cerca di lontano è la cupola della basilica, posta lassù a vegliare sul nostro
cammino e sulle nostre case. In questo giorno è d’obbligo, secondo una
inveterata tradizione popolare, mangiare le castagne, arrosto o lesse è
indifferente (io preferisco quelle arrosto), e vi è pure un proverbio che si
ripete di bocca in bocca: Al
dé d San Lócca chi à di marón s i plócca, chi an n à brîṡa as
plócca la camîṡa
("il giorno di San Luca chi ha delle castagne le lecca [le mangia], chi
non ne ha si lecca la camicia"). Questo a dire l’attaccamento a san Luca
(9-93), il santo Evangelista, che pur essendo nato pagano ad Antiochia di Siria
e non avendo conosciuto direttamente Gesù, si converte al cristianesimo e
accompagna san Paolo in diverse delle sue missioni e condivide con l’Apostolo
delle genti la visione di una buona novella da predicare sino ai confini della
Terra. Oltre a essere pittore, come già ho detto, Luca era anche medico e così
viene ricordato da Paolo in alcune sue lettere. Ma ciò che più importa è che
egli è stato Evangelista e ha redatto oltre al terzo Vangelo
anche gli Atti degli Apostoli. E
doveva essere anche molto colto, perché nei suoi scritti s’avverte una
raffinatezza e un gusto che gli derivano certamente dalla sua buona formazione
classica. Altra cosa che mi piace ricordare è che deve aver conosciuto a fondo
la madre di Gesù, perché nei primi due capitoli del suo vangelo ricorda fatti così particolari e quasi
privati che solo la diretta protagonista o persona molto vicina a lei poteva
avergli raccontato. Oggi, quindi, per la Chiesa universale, per la Chiesa di
Gesù è una festa veramente grandiosa.
Copyright testi(C) Federico Cinti 2018
Immagine: San Luca - Santuario Madonna di San Luca - Bologna - da raccolta privata
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