mercoledì 26 dicembre 2018

Santo Sfefano protomartire

Primo diacono, primo apologeta
della fede in Gesù che ti ha salvato,
primo martire a giungere alla meta
del cielo, infaticabile soldato


della santa milizia, giusto atleta
del Signore in un mondo dissennato,
in te la Chiesa, Stefano, s’allieta
della testimonianza che le hai dato,


esulta nella luce del Natale
ricordandoti assieme al Salvatore
a cui in tutto hai voluto essere uguale,


e fiduciosa celebra l’amore
con cui tu hai infine perdonato il male
ricevuto dal tuo persecutore.


Casalecchio di Reno (Bologna), 26 dicembre 2018



Non è certo un caso che la Chiesa, nella sua sapienza, associ al Natale del Signore il martirio di santo Stefano (morto nel 33 o 34 d.C.), primo testimone della fede per mano di chi non aveva accettato il messaggio evangelico e davanti agli occhi di quel Saul che, poi, convertitosi, sarebbe diventato san Paolo, apostolo delle genti. Stefano viene eletto primo diacono nella chiesa apostolica per dedicarsi al servizio dei fratelli, è acceso di fede nei suoi discorsi di difesa, di apologia, della verità insegnata e predicata da Cristo, è il primo a essere lapidato proprio per il nome di Gesù, del Salvatore del mondo. Ecco allora che la luce del bimbo che è nato a Betlemme, del Signore che ha assunto la carne umana per farsi in tutto simile agli uomini, è unita alla fede del primo testimone che da questo mondo ha lasciato il velo della carne per raggiungere in cielo proprio Cristo che quel cielo aveva aperto agli uomini. In Stefano, che significa corona, quasi a designare il compimento della sua vita nella corona del martirio, vi è la figura esemplare di ogni cristiano, che deve essere pronto in ogni momento della sua esistenza a dare la vita per il Signore. Per questo oggi è un grande giorno e continua il Natale del Signore: non è solo il giorno dopo, il giorno degli avanzi del pranzo della festa, ma è festa come il giorno precedente. Tutto il tempo di Natale del resto è una grande luce, quella luce di cui parla il prologo del Vangelo di Giovanni che si legge nella Messa del giorno del 25 dicembre.
Copyright testi(C) Federico Cinti 2018
Immagini: Google immagini

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