cui adagiarsi, un fremito improvviso
di vento, tutto a un tratto un temporale
fortissimo su tetti alberi aiuole,
subito dopo il limpido sorriso
dell’azzurro, che scioglie da ogni male,
alla fine la grandine e il chiarore
somigliano agli sbalzi del mio umore.
Casalecchio di Reno (Bologna), 12 maggio 2017
Beh, a dir la verità, un maggio così stravagante erano anni che non si proponeva. sì, certo, l'anno scorso era un po' capriccioso, mutevole a tratti come in certe persone l'umore, ma nulla di paragonabile a quello di adesso: sole, pioggia, vento, e poi ancora sole e vento per poi ricominciare con la pioggia. E poi è freddo, sì, freddo inusuale, oserei dire irrituale. La canzone parla di cerase rosse, di rose, di un giardino che pare un paradiso. E oggi? Oggi è ancora così, un po' coperto, dalla luce obliqua, poco amichevole. Cerco di non pensarci, cerco di fare tutto come se nulla fosse, anche se poi un po' sull'umore, il mio dico, incide. Sarò anch'io un po' simile al tempo? Già, perché l'aria tiepida mi mette proprio un'allegria addosso che non so descrivere, mentre questo coperchio di nubi proprio m'oprime. Ecco, diciamo che provo a ovviare ascoltando e riascoltando la canzone, "Era di maggio", in questa versione di Roberto Murolo.
Copyright (C) Federico Cinti 2018
Foto di VN
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