Nei sogni è tutto un po’ particolare,
noi per primi ovviamente, per l’intrico
impossibile quasi da sbrogliare
d’un illogico filo, che non dico,
persosi chissà dove tra le rare
gioie di un ben diverso Federico
capace ora di correre, abbracciare
non solo il polveroso mondo antico,
in cui s’è immerso senza indecisioni
per molto tempo della propria vita
traendo benefici o suggestioni,
ma tutta la realtà, vera, infinita,
quella fatta d’autentiche emozioni
da vivere così dita tra dita.
Sentirti tutto a un tratto come nuovo, diverso, ma solo perché hai adesso la capacità di volgerti indietro a quel che non sei più, riesci a vederti come se fossi un altro, è una sensazione strana, d'appagamento e di soddisfazione. Del resto, puoi capire quel che gli altri prima ti dicevano di te, ma senza che tu lo capissi. Certo, non significa rigettare quello che eri, ma capire quel che non sei più e che pure ti caratterizza, perché la tua storia rimane, è scritta dentro e fuori di te. Ecco i sogni ed ecco la realtà che popolano i pensieri di un giorno come quello di oggi che cambia vorticosamente, nel tempo e nello spazio, nel sole e nella pioggia; ma non importa, perché è la presa di coscienza del mutamento in atto, un po' come le metamorfosi, che spiegano del presente la trasformazione da ieri a oggi e forse per sempre. Lo scriveva anche Foscolo: «Non son chi fui, perì di noi gran parte». Mi pare, questa, una bella sentenza della consapevolezza del transeunte, perché nulla o quasi è dato per sempre.
Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Photo by Pablo Heimplatz on Unsplash, https://unsplash.com/
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