per sbaglio, già fiorita,
fragile, delicata,
soavissima, squisita,
come dimenticata
tra l’erba rinverdita,
bellezza ora sbocciata,
rosa della mia vita,
senso di questo giorno
che corre senza posa,
corre senza ritorno
per l’aria luminosa
tra queste case intorno,
dolcissima mia rosa.
Casalecchio di Reno (Bologna), 14 maggio 2018
Mentre la mamma e io tornavamo un po' mesti da un funerale, in questo giorno così strano per i mutamenti di stagione, come si dice a Bologna, mi ha detto che c'era una rosa bellissima nel piccolo giardino chiuso di Valeria, una nostra cara amica. E allora mi ha portato per lo stretto passaggio, finché non siamo entrati e abbiamo (cosa che poi ha fatto lei) fotografato la rosa, quella bellissima rosa dai colori screziati, quella rosa profumata e soavissima. Per me è stata una vera e propria scoperta, come trovare un tesoro nascosto proprio quando meno me l'aspettavo. E molte delle cose che mi sono capitate ultimamente, a ripensarci bene, sono successe proprio così, quasi senza volerlo, quasi per sbaglio. Già, perché s'insegue tutta la vita un sogno, un desiderio, un ideale, e proprio quando si smette di cercarlo, come per incanto, s'avvera. Sì, tutto è metafora di tutto. Ogni tanto le cose ce lo ricordano: oggi per me è stata la bellissima rosa che ho cercato d'immortalare in una foto un po' improvvisata (credo che si veda anche la mano della mamma, che me l'aveva messa in posizione). E ancora, nel mio cuore, risuona una voce di tanti (troppi) anni fa: «rosa, rosae, rosae, rosam, rosa, rosa» etc.
Copyright testi e foto (C) Federico Cinti 2018
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