per l’aria ferma, tesa,
come d’un balzo intorno
udito di sorpresa
in questo strano giorno
tra il cupo della stanza,
un tuono alto, un fragore
caduto chissà dove,
simile a un colpo al cuore,
e piove, adesso piove
su tutto quanto a oltranza.
E mi ritrovo solo
ad ascoltare il suono
di questo cupo vuoto
intorno, dove sono,
dove rimango immoto,
e addosso sento il duolo
di questo greve pianto
che impregna di sé il mondo,
finché una luce intanto
si scorge laggiù in fondo
e allora mi consolo.
Casalecchio di Reno (Bologna), 16 maggio 2018
E infine ci si ritrova, come per caso, circondati da un buio tutt'intorno, un cupo strano e concavo, come in attesa che accada qualche cosa che non si sa. E in fondo in fondo, all'improvviso, un brontolio greve, simile a un rimbombo che si perde rotolando lontano, che lascia attoniti e stupiti. E poi un silenzio immobile, un silenzio che quasi fa paura, finché comincia a scrosciare un pianto senza fine. Sono lacrime che si sentono addosso, che si sentono dentro, in un giorno così tetro. E piove e piove su ogni cosa, su ogni casa, e si spande un'umidità dappertutto. Ma in fondo in fondo, dopo questo tempo che pare non finire più, in fondo in fondo si apre una luce, come una speranza che torna a brillare all'orizzonte. Sì, questo è un giorno di maggio come gli altri, questo forse è il senso vero della vita.
Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Tempesta, Radu Lazarica, https://it.freeimages.com/
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