domenica 27 maggio 2018

Nella Domenica della Trinità

Immensa Trinità, Dio in tre persone,
unità profondissima d’amore
senza limiti, eterna comunione
nell’unica sostanza che non muore

non soggetta com’è alla corruzione
della realtà sensibile, Signore
triplice e uno, somma compassione
di chi ti ha aperto fiducioso il cuore,

tu sei Padre, sorgente della vita
degli uomini, di tutto il mondo intero,
tu sei il figlio Unigenito, infinita

verità, buon pastore sul sentiero,
sei lo Spirito Santo, che ci addita
consolandoci il senso del Mistero.

Casalecchio di Reno (Bologna), 27 maggio 2018



La Trinità è il mistero dei misteri, ma soprattutto è un mistero d'amore, quello che lega Padre, Figlio e Spirito Santo. Molto di più da dire non trovo per riflettere un po' sul tema cui la domenica odierna ci pone innanzi. Come racconta il Vangelo di Matteo, Gesù manda i suoi Apostoli, i vuoi inviati, a portare il lieto annuncio a tutte le nazioni del mondo e a battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ecco, questo è il segno più bello e significativo che possediamo, quello che chiamiamo il segno della croce, ma che è l'invocazione costante della Trinità su di noi: è il segno della benedizione, della nostra benedizione, è il segno in cui ci riconosciamo salvati e redenti. Nella Trinità tutto si compie e tutto si realizza. Nel Credo, che tutte le domeniche recitiamo, ribadiamo questa somma verità. E allora davvero dobbiamo essere felici di essere stati messi a parte da Gesù, che ci ha rivelato, per quanto possiamo comprendere, di questa essenza di Dio, diversamente impossibile da conoscere. 

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Icona con i tre angeli ospitati da Abramo a Mambre, allegoria della Trinità. Opera del monaco-pittore russo Andrej Rublëv (1360-1427). Wikipedia



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