Lungo fu il mio cammino
per lo stridor di denti
nel cupo mio declino
tra le perdute genti,
tra le anime più nere
nell’essere ribelle,
e quindi uscii a vedere
lieto le liete stelle,
per l’armonia che appaga
il desiderio umano
del cuore che s’allaga
nel cielo a mano a mano.
Lasciai nelle acque tristi
quello che già ero stato,
ombre d’infausti acquisti
del tetro mio peccato,
risorto a vita nuova
nella purezza antica
che solo si ritrova
a prezzo di fatica,
su per lo scabro monte
ripido, silenzioso,
per giungere alla fonte
fresca del mio riposo.
E dopo ogni cornice
l’anima mi s’apriva
sempre di più felice,
sempre più lieve, viva,
e giunsi, giunsi in alto,
senza voltarmi indietro,
senza nessun assalto
del mio passato tetro,
finché mi sentii puro,
di nulla ormai più ostaggio,
e cominciai sicuro
di nuovo un altro viaggio.
Casalecchio di Reno (Bologna), 12 luglio 2018
Una delle immagini più belle del "Purgatorio" dantesco è nel terzo canto: il poeta, sentendosi in colpa per il rimprovero di Catone l'Uticense, guardiano del secondo regno, è appena corso verso la montagna del Purgatorio e la vede come uscire da un lago di luce per il sole nascente. Catone aveva rimproverato Virgilio, Dante e altre anime appena giunte sulla spiaggia, perché si erano fermate ad ascoltare il soavissimo canto di un amico di Dante, Casella, che si era messo a intonare una canzone proprio del fiorentino. Ecco, quindi, che cos'è il Purgatorio, una montagna solitaria, impervia, fatta a cornici, balzi, strapiombi ripidi, una montagna agli antipodi di Gerusalemme che esce dalle lucide acque lustrali della penitenza e costituisce un percorso di ascesa, che poi è un'ascesi, ossia una purificazione, per giungere al Paradiso terrestre, quello di cui parla la Sacra Scrittura, luogo da cui ascendere infine e per sempre al Paradiso vero e proprio, dove contemplare in eterno il volto di Dio. Insomma è poi il percorso stesso della nostra vita: dopo che ci siamo immersi in noi stessi e nelle nostre piccolezze, scandagliando il cuore pieno di grumi e insoddisfazioni, possiamo dirigerci come usciti da un secondo battesimo, attraverso il sacramento della riconciliazione, alla vera vita, a quel regno di Dio che è già operante nella storia. Questo ci dice Dante. e il Purgatorio è a mio avviso la cantica più musicale tra le tre, la più soavemente e armonicamente costruita.
Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Il Purgatorio, una montagna a forma di cono… da https://wellcomecollection.org/ riportata in Wikipedia
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